Trent’anni di Calcio Dilettante. Noi, li festeggiamo così

Trent’anni di Calcio Dilettante. Noi, li festeggiamo così

by 27 Giugno 2019

Sui libri di scuola, un giorno lessi una definizione della parola classico. Ne rimasi colpito, ancora oggi ne colgo il senso rapportandolo agli eventi del mondo. Cosa diventa un classico? La risposta è tanto semplice quanto profonda: ciò che attraversa il tempo. Non saprei trovare formula migliore per costruire l’estrema sintesi del concetto. L’approdo ai trent’anni, si può dire, senza il dubbio d’esser smentiti, concede a Calcio Dilettante la possibilità di definirsi ‘un classico’: un appuntamento tradizionale, un tempo mensile, oggi quotidiano, per chi condivide il senso più originario della passione per il calcio.

Esserci ancora è una vittoria: non l’unica ma la più importante. Significa che chi ha mantenuto in piedi una proposta giornalistica nata in tempi completamente diversi da quelli odierni, ha saputo riorganizzarsi, aggiornarsi, rifarsi il look senza sfumare lo stile di sempre. Trent’anni sono una vita: se il sito di oggi fosse un figlio, potrebbe metter su famiglia. Quell’intuizione di parlare del calcio dilettante, nata in anni in cui il contenuto emotivo della parola passione aveva ben altro riscontro, ahinoi, rispetto ad oggi, si è rivelata vincente.

S’era colta l’esigenza di offrire ciò che non c’era: uno spazio fruibile per chi non l’ha mai avuto. Negli anni la letteratura dilettantistica ha dato spazio a protagonisti degni di nota, vittorie, percorsi ascensionali, non di meno a cadute di stile, sconfitti, arrabbiati con un sistema mai troppo all’altezza della forza dei desideri. Percepire che quell’esigenza è resistita, è un merito di cui andare orgogliosi: significa che se la fiammella è ancora accesa, un po’, è anche per chi ha contribuito con il calcio scritto, raccontato a penna e poi in digitale.

Il calcio dilettante era e continua ad essere una grande narrazione. Cambiano le modalità, gli stili, gli interpreti: non il senso di un amore, perché d’amore si tratta, fuor di retorica, che ci accomuna anche nei momenti meno felici. La serata organizzata a fine giugno al ristorante San Mattia è stata soltanto uno dei modi per ringraziare il nostro pubblico: un incontro conviviale, dai toni pacati, i sorrisi sinceri, la chiacchiera agile e fluida. Vi rinnoviamo un sentito grazie: per chi c’è stato, per chi ci sarà, per chi ci ha letto e per chi ha ancora voglia di seguirci.

Forse saranno più i difetti dei pregi, ma non importa: siamo ancora qui in mezzo a voi, uniti dallo storico tentativo di rendere onore ad un mondo che, pur a fatica, saprà rinnovarsi verso un futuro quanto meno sereno. Per quanto ci riguarda, vi aspettiamo sempre qui, tra le pagine del nostro sito, ogni giorno, come da trent’anni a questa parte.

Riccardo Perandini