San Martino, un’Arma in più per Damini. L’attaccante: “Qui per lasciare il segno”

San Martino, un’Arma in più per Damini. L’attaccante: “Qui per lasciare il segno”

by 2 Luglio 2019

La sua scommessa è vinta. L’esperienza in Portogallo è già un dolce ricordo. Ora c’è un futuro da ridisegnare. Nemmeno troppo distante dai sogni che, per la prima volta, non sono poi così proibiti. Hicham Arma, punta classe 1996, fresco nuovo acquisto del San Martino in Eccellenza, è tornato in Italia dopo un anno in Portogallo. In mano, un biglietto da visita che potrebbe riscrivere gli equilibri della sua carriera. Magari per avvicinarlo al fratello Rachid, oggi punta al Vicenza, un tempo uno dei gioielli più luminosi della Sambonifacese in Serie D. Lo score recita: 25 partite e 18 gol con la maglia del Rebordelo, Serie D portoghese. Opportunità nata quasi per caso che Hicham ha deciso di cogliere al volo. “Due anni fa giocavo nell’Alba Borgo Roma in Promozione – racconta – il primo periodo della stagione è stato brillante. Mi aveva notato Luis Spadetto, un tecnico di origini brasiliane in Italia per perfezionarsi come allenatore. Mi propose lui stesso la possibilità di fare un’esperienza in Portogallo in Serie D: una prova che direi di aver superato in modo convincente”. Quella di Hicham è una sfida con se stesso. Il Rebordelo rappresentava la prima vera chance nel calcio che conta: posto fisso in una formazione semiprofessionistica ad un palmo dai ‘pro’, in un campionato tutt’altro che di basso livello. “Il significato dell’esperienza in Portogallo stava nella possibilità di misurarsi col semiprofessionismo, con allenamenti quotidiani – prosegue – mi sento cresciuto parecchio. Il livello del campionato era alto: la percentuale di brasiliani era alta. Vi lascio immaginare il livello tecnico. Me la sono cavata bene”. Arma in Portogallo s’è fatto un nome. Diciotto reti gli sono valse l’attenzione anche di club di C. La scelta, però, è stata quella di tornare in Italia. “Vorrei avere una chance in Italia. Sono tornato per dimostrare quanto sono cresciuto. San Martino mi ha convinto con un progetto che sposo in pieno: personalmente penso sia l’ideale per crescere ancora. Rimanere in Portogallo? La possibilità c’era. Ha prevalso l’intento di provare ad affermarsi qui”. Ora è di casa vicino San Bonifacio, nella terra di sempre, dov’è cresciuto. In attesa di capire fino dove potrà spostare l’asticella degli obiettivi. “Il sogno di fare il professionista c’è ma sono un tipo con i piedi piantati per terra – conclude – so bene che in Eccellenza qui non sarà facile: la categoria non l’ho mai fatta, mi devo adattare in fretta. Quello che conta è dimostrare il proprio valore passo dopo passo. San Martino è la mia prossima sfida. Gioco per vincerla. Per capire fino dove posso spingermi si passa da sfide come questa. Per quanto mi riguarda, sono prontissimo”.