POLMONE NEROVERDE. Il Cadore riparte da Antonio Como e dalla carica degli oltre 550 iscritti. Il pres. Caserta: “Pronti a crescere ancora. Insieme”

POLMONE NEROVERDE. Il Cadore riparte da Antonio Como e dalla carica degli oltre 550 iscritti. Il pres. Caserta: “Pronti a crescere ancora. Insieme”

by 6 Luglio 2022

La salvezza al cardiopalma, nel play-out con il Saval, è ormai un ricordo lontano. Dolcissimo, ma già parte di un passato finito in archivio. Il Cadore è già pronto per la nuova stagione: la rosa è definita, ufficiale è il nuovo tecnico Antonio Como, ex punta ed ex timoniere della Giovane Povegliano.

Due soli gli innesti: il portiere Trentin dal San Massimo, il giovane difensore Jakob di proprietà del Lugagnano. Il resto è il frutto di un incastro tra conferme e promozioni dal vivaio, tornato, ormai da qualche anno, ad essere il fiore all’occhiello della società: i tesserati superano le 550 cinquanta unità.

In quartiere il Cadore è tornato ad essere un polmone neroverde: polo d’incontro di tantissimi ragazzi accomunati dalla passione per il calcio. La società, da par suo, ha avuto il merito di strutturarsi inserendo i profili giusti per la gestione di ogni occorrenza. Come si addice ad ogni grande organizzazione.

“L’anno scorso è stato un anno che ci ha messi a dura prova, in cui siamo cresciuti tutti, io in primis come presidente – l’incipit del presidente Giacomo Caserta – sento il dovere ed il desiderio di ringraziare Adamo Urbano per quanto ha dato alla squadra e alla società negli ultimi mesi della stagione, in cui è rientrato: si è speso per la causa come se il Cadore fosse una sua creatura. Aiutandoci in modo considerevole a raggiungere la salvezza. Sono felice di dirlo pubblicamente”.

Sarà Antonio Como il tecnico della Seconda Categoria. “Conosco il Cadore e so che qui c’è qualità, materiale su cui lavorare – il suo primo pensiero – ho accettato perchè sposo il progetto della società di coltivare in casa i propri giocatori. Lavoreremo insieme per crescere su tutti gli aspetti: fisico, tecnico e tattico. Ai ragazzi dico che l’obiettivo dipende da noi, da come sapremo essere squadra: non pongo nessun limite”.

Cappello finale ad Adamo Urbano, oggi direttore sportivo, già tecnico di Cadore, San Massimo e per lungo tempo del Crazy Colombo. “Sono felice di ripartire con questi colori – la sua cesura – il Cadore oggi è una società che nel tempo ha saputo organizzarsi: ci sono figure adeguate per ogni settore, riferimenti per i tesserati. C’è un ambiente strutturato per costruire i giocatori in casa e non doverne pescare da fuori. Mi piace lavorare coi giovani, l’ho sempre fatto e al Cadore siamo in un percorso che mi riempie di stimoli positivi. Ai ragazzi dico di applicarsi, di divertirsi e di credere in quello che possono dare a questa società, come ci crediamo noi dirigenti”