Pastrengo, sulla lavagna c’è una parola: continuità. Carigi: “Costruiamola”

Pastrengo, sulla lavagna c’è una parola: continuità. Carigi: “Costruiamola”

by 19 Gennaio 2016

Mattoni, non parole. Pastrengo chiama a sé architetti e manovali. Per i filosofi non c’è spazio: serve concretezza. Lo esige l’ambizione, lo impone la classifica. Lo ripetiamo: concretezza. Null’altro. Lei è l’energia, l’ingrediente primario dell’arrampicata alle zone nobili. Le carte in regola per ambirla ci sono tutte: Pastrengo, diciamo così, al bel vestito deve saper fare il nodo alla cravatta. Immagine che racchiude l’esigenza di un saper chiudere, di un punto e a capo.

“Dobbiamo costruire la nostra classifica attraverso la continuità di risultati – afferma Christian Carigi, giocatore di spicco dello scacchiere lacustre – un po’ come sta facendo la Montebaldina. Qui a Pastrengo si sta bene, c’è entusiasmo, impegno, voglia di esserci e di onorare la maglia. In campo dimostriamo di essere una buona squadra ma non ancora da primissimi posti. Abbiamo lasciato qualche punticino per strada, un po’ ci mangiamo le mani. Ma siamo in crescita: il filotto di risultati utili consecutivi lo dimostra”.

Carigi traccia la rotta, indica la meta e il percorso da seguire. “Manteniamo i presupposti mai venuti meno fino ad ora – conclude – come la dedizione che ci mettiamo e il buon clima che abbiamo creato nello spogliatoio. La società e lo staff, in primis presidente e mister, sono davvero composte da persone perbene e ci tengo a sottolinearlo: a noi giocatori non manca mai nulla e per questo sono contento di essere venuto qui quest’estate. Un motivo in più per alimentare la voglia di togliermi delle soddisfazioni. A giugno diventerò papà, vorrei regalarmi una gioia doppia: umana e sportiva. Chissà, lo spero vivamente”.