Garda, dove corri? Lacustri di nuovo sorprendenti: ecco perchè non può essere una fatalità

Garda, dove corri? Lacustri di nuovo sorprendenti: ecco perchè non può essere una fatalità

by 1 Febbraio 2018

Il passo spedito non inganna mai. Certi ritmi non nascono nei baci della sorte: le radici sono ben altrove. Garda corre a gambe levate. Non è detto dire dove: il primato è un premio volante, a inizio febbraio. Meglio goderlo in silenzio. Senza troppi pensieri, come s’addice ad un saggio stoico che rifugge la vacuità dei piaceri ad ogni costo.

Eppure non è un peccato far del primato lacustre una notizia. Anche quest’anno una sorpresa lieta del campionato di Promozione. Inutile dire che è la solita retorica: Garda vivrà pure da tre anni nei salotti bene del girone, ma i dati raccontano di una formazione che è stata annualmente rivoltata come un calzino. Vuoi per necessità, vuoi perchè il calcio è per natura imprevedibile. Di oggettivo c’è una verità poco interpretabile: Garda cambia tecnici e giocatori, cambia addendi e fattori, carte in tavola, a volte pure il tavolo da gioco, eppure il risultato è lo stesso.

Sofferenze poche, capacità di fare delle necessità altrettante virtù, molta e da far invidia. Guardi la classifica e sorridi: Garda è un laboratorio rigenerante. Ha preso il volo con Possente, s’è fatta bella con Fattori, sorprende anche se stessa con Corghi in un anno in cui, guardando la rosa, si potrebbe dire, anche se è antipatico, che quella odierna è leggermente inferiore alle altre due.

Quanto sorprende è la qualità con cui Garda riesce a rigenerarsi ad alti livelli pur cambiando interpreti, registi, spartiti e quant’altro. Oggi la classifica rintuzza dietro i lacustri le big più attese. Per carità: distanze minime, scontri diretti alle porte, la possibilità di stravolgere tutto in un baleno più che a portata di mano. Ma poco importa. Il Garda di oggi qualche sofferenza iniziale, a dire il vero, l’ha avuta. C’è voluto il tempo fisiologico del rodaggio, poi la quadra è arrivata. E Corghi s’è dimostrato, a parere degli addetti, un felice intenditore di calcio, bravo ad imporsi anche in una terra non sua.

Che dire: esagerato estrarre dal cilindro la parola ‘miracolo’, eppure, dopo tre anni così, qui ci si va vicini. Ci sono alchimie che solo il campo, più che statistiche e pronostici, riesce a creare: sono gli ingredienti primi di chi riesce a stravolgere lo status quo. A Garda, il terreno è fertile da un triennio. Che sia l’anno buono per raccogliere un già pingue raccolto?