Vigasio, voltare pagina è un imperativo categorico. Il diggì Mosele: “Diamo il tempo di inserirsi ai nuovi”

Vigasio, voltare pagina è un imperativo categorico. Il diggì Mosele: “Diamo il tempo di inserirsi ai nuovi”

by 16 Gennaio 2014

Un’andata da cancellare. Rimuginare non serve: le aspettative erano altre, i risultati non ne sono stati la conseguenza. Succede, nel calcio. A Vigasio il tempo del primo bilancio è ormai concluso: obbligatorio voltare pagina. Ripartire, è un imperativo categorico. Sarà importante scrollarsi di dosso tutte le tossine, la magagne, le sfortune, in termini di infortuni e di sorte avversa, che hanno contraddistinto l’andata dei vigasiani.

La difficile situazione di classifica ha imposto un cambio di rotta: via Sona, porte aperte a Lorenzini. Come sempre, paga l’allenatore. E’ più facile cambiare il condottiero che venti giocatori. La scossa, piano piano, arriverà. I mezzi per risalire ci sono tutti. Serve solo un pizzico di fortuna. Ne è pienamente convinto il direttore generale del Vigasio, Davide Mosele, il quale spiega:

“Purtroppo il girone d’andata è stato deludente, lo dico con sincerità, dobbiamo tutti fare un mea culpa. Ora dobbiamo voltare pagina e dar tempo ai nuovi per inserirsi. C’è un ritorno intero per risalire in classifica”.

Cosa vi ha stravolto i piani, costringendovi all’amara decisione coincisa con l’esonero di Sona?

“Gli infortuni prima di tutto, ci hanno penalizzato tantissimo. Poi dico tanti piccoli errori e la sfortuna, che, lo dico sinceramente, è una componente praticamente fondamentale in questo campionato d’Eccellenza. C’è un equilibrio incredibile, le partite sono tutte combattute, con poco gioco e tanti scontri a metacampo. Vince chi sbaglia meno e ha un pizzico di buona sorte in più. Non è bello da dire, ma questo è quanto si vede in campo. Purtroppo per noi, spesso gli episodi che, come dicevo, fanno la differenza, ci sono stati sfavorevoli”.

Cosa cambia con Lorenzini?

“Lo vedremo tra qualche tempo, adesso è ancora in rodaggio”.

Uno sguardo all’alta classifica. La favorita?

“Non ne vedo una, c’è troppo equilibrio. Nessuna squadra è superiore alle altre. Mi ripeto: vincerà chi sbaglierà meno”.

Concludiamo, direttore. Come cambiano i vostri obiettivi?

“Cambiano in direzione salvezza, che è diventato, per forza di cose, il nostro obiettivo primario. Faremo tesoro degli errori commessi nella pianificazione dell’anno venturo. Ora come ora, è opportuno solamente pensare a salvarsi”.