Parona&Pedemonte, ride la Valpolicella nel pallone
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 1 Febbraio 2017Ormai ci si può fregar le mani. Come a dire: sognar non è peccato. Anzi, è lecito pure pensare che peccatore, se di peccatori dobbiamo parlare, sia chi s’accontenta.
Parona e Pedemonte gongolano: ride la Valpolicella nel pallone. E’ giunto, forse, il tempo del raccolto per chi ha fatto dell’animo umile, operaio, mai ligio all’esibizionismo, il suo modus operandi.
Parona non la scopriamo certo ora. La maglia biancoverde è un ritratto di purezza e di speranza, la metafora di una bellezza incompiuta, ma che proprio della sua incompiutezza si fregia per lavorar di lima, migliorandosi, togliendo l’eccessivo ed il superfluo. Come quest’anno. Parona è una gran bella scultura, che oggi chiede un artificio ancor più preciso per sentirsi più bella, più adatta alla nobiltà della posizione che occupa. Parona è l’inno dell’essenzialità applicata al pallone: nessun rimborso, fiducia nei cardini del gruppo e nel mentore, Flavio Marai, prossimo al decennio sulla panchina del Parona. Se son rose pronte a fiorire lo dirà il campo. Di certo, quanto mostrato sino ad ora manda un messaggio chiaro. Quale sia, lo lasciamo interpretare a chi di calcio s’intende.
Pedemonte è un mondo parallelo, i paragoni non li facciamo perchè non reggono. Forse, o senza forse, non servono nemmeno. Quel che conta è registrare i progressi della truppa di Modena. La fama di squadra guerriera c’era, c’è e rimarrà: l’animo non lo si rinnega mai. Nemmeno volendo. Eppure qualcosa è cambiato. Non si bada più solo al sodo. Pedemonte si è sgrezzato, corre e lotta, lotta di spada ma ha imparato a non disdegnare il fioretto. Magari non lo predilige, ma lo sa imbracciare. Modena ha saputo addomesticare un gruppo bisognoso di stimoli e di autostima. L’esperienza dell’anno scorso, ormai è un dato di fatto, ha aiutato. Sembrava dovesse essere retrocessione annunciata: nulla di tutto ciò. Doveva sentirsi il peso delle grandi partenze: all’inizio, magari, ma poi la musica è cambiata. Segno che chi ha vestito il biancorosso lo ha anche saputo meritare. E ora la classifica è radiosa, brilla di luce propria. Da qualche settimana, la parolina play-off non sembra più un azzardo da evitare. Sarà così?
Se calcolarlo è impossibile, è curioso osservare l’evoluzione di chi, da sorpresa, vuol affermarsi. Ora che i punti pesano, ora che le gerarchie sembrano delinearsi. Parona e Pedemonte ridono, per una Valpolicella che va di corsa. E sia mai che sarà festa doppia, magari, al traguardo?