Oppeano, Ghirigato predica prudenza: “L’Eccellenza è durissima. Vietato cullarsi sugli allori”

Oppeano, Ghirigato predica prudenza: “L’Eccellenza è durissima. Vietato cullarsi sugli allori”

by 16 Settembre 2014

Le parole del veterano. Misurate, pesate dall’esperienza. Alessandro Ghirigato ci mette la faccia. Non è più un ragazzino, ma la voglia è rimasta quella di sempre. Come il piede: caldo, educato, geometrico. Stavolta sveste i panni del regista e prova ad abbozzare le prime valutazioni. L’Oppeano c’è, sta imparando a conoscersi. Ma è perfettibile: Ghirigato lo sa bene e non lo nasconde. In Eccellenza non bastano i nomi. E’ storia trita e ritrita.

“Ben vengano i nuovi acquisti – commenta Ghirigato – chiunque viene ad Oppeano per aiutare la squadra è ben accetto. Il gruppo è importante, sotto tutti i punti di vista. Ma non dobbiamo cullarci sugli allori: in Eccellenza chi si rilassa viene punito, è una categoria durissima, che conosco bene”.

Il direttore d’orchestra dell’Oppeano è ancora lui. Una responsabilità, certo. Soprattutto in una categoria come l’Eccellenza. Ma anche uno stimolo non da poco. Ghirigato è giocatore temprato, ligio alle sfide. Certe partite è abituato a giocarle. Ancora una volta sarà là, in prima linea, a disegnare le traiettorie giuste per provare l’assalto. Con una certezza: i mezzi per mantenere la categoria ci sono tutti.

“Sì, è vero – prosegue Ghirigato – c’è qualità, ma da sola non basta. Lo spogliatoio deve fare la differenza. L’anno scorso abbiamo vinto perchè avevamo più fame di tutti, e io sono fiero d’aver fatto parte di quel gruppo. Oggi i nuovi sono molti, ma lo spirito deve rimanere quello dell’anno scorso”.

Ghirigato ad Oppeano ha ritrovato uno dei suoi mentori: Simone Boron, tecnico che ha già avuto a Cerea e con cui ha conquistato la Serie D poche stagioni or sono. Tra i due, c’è un rapporto di amicizia e di reciproco rispetto che li lega da sempre.

“Boron in panchina è una certezza – conclude Ghirigato – con lui ho un buon rapporto, ci conosciamo da tempo, c’è stima, ma in campo io sono giocatore e lui l’allenatore. La sua miglior dote è saper gestire il gruppo dal punto di vista mentale. Farà passare il messaggio anche qui, ne sono certo. Vogliamo la salvezza il prima possibile. Mettiamoci in marcia”.