L’Alpo Club ’98 rivede la Prima. Il presidente Rampazzo: “Meritiamoci il salto di categoria”

L’Alpo Club ’98 rivede la Prima. Il presidente Rampazzo: “Meritiamoci il salto di categoria”

by 14 Settembre 2020

Prima o poi doveva accadere. L’Alpo Club ’98 ritorna in Prima. Ripescato nel vortice causato dal Covid. Ma non è una promozione dalla porta di servizio. Che la società rossonera meriti la categoria è verità ineludibile: non si arriva ai play-off di Seconda per cinque anni senza aver posto basi solide.

Mancava l’ultimo balzo. Quello decisivo. Arrivato nell’anno più complicato della storia del calcio. “Volevamo la Prima, ci siamo organizzati per raggiungerla – il primo commento del presidente Mirko Rampazzo – la società è all’altezza della categoria, ora dobbiamo sudarla, meritarla sul campo”.

Fiducia indiscussa a mister Stefano Ferro, in procinto di cominciare il sesto anno consecutivo in rossonero. “Il mister è uno di noi – prosegue Rampazzo – felice che il ciclo continui. Siamo cresciuti insieme a lui, la Prima è premio da condividere. Lotteremo ancora insieme”.

Corposa la campagna acquisti, orchestrata prima nel dubbio della categoria, poi con la certezza del salto in mano. Arrivano lo svincolato Gagliardi, poi Bombarda dal Pizzoletta, Onofrio dal Caselle, Evangelisti dall’Alba, Fasoli dal Peschiera, Testi dall’Arbizzano, Andrea Bissoli dal Vigasio, Mirko Bissoli dal Raldon, Varriale dal Castelnuovo e Nobis dal Colà.

“Necessario trovare l’amalgama – gli fa eco il diesse Luca Bozic – per capire la categoria serve costruire una mentalità degna di questo nome. Abbiamo lavorato bene sul mercato, senza spese folli. Che Alpo sarà? Un osso duro per tutti, com’è nel nostro spirito. Chi gioca per salvarsi deve saper andare al sodo. Siamo fiduciosi, attendiamo solo di ripartire in campionato”.