J.Valpantena, una riscossa d’apollineo splendore

J.Valpantena, una riscossa d’apollineo splendore

by 18 Febbraio 2013

Juventina Valpantena: la riscossa ha un nome. Il poderoso rilancio della compagine bianconera matura dalla panchina: è il timoniere il segreto, il mentore di tanta concretezza riacciuffata per i capelli. Lucio Marconi a Poiano ha riportato il suo credo, rigenerando una delle grandi deluse del girone B di Seconda Categoria. L’umiltà prima di tutto, la palla che schizza veloce, la ricerca dell’intensità: il calcio di Marconi paga ancora, diverte, produce. A dimostrarlo, oggi, c’è persino il rigore dei numeri, mai come ora pronto ad applaudirne l’operato attraverso una rosea statistica. Pragmatico ed esperto, flemmatico e navigato, Marconi ha trasformato la grande delusa in una gioiosa sorpresa. Come un lupo di mare, felice d’esser tornato a solcare le rotte più care.

Mister, la vostra risalita ha del poderoso. Da dove è partito il suo lavoro di ricostruzione?
“Premetto di aver trovato una squadra buona, e ben allenata dal precedente allenatore. Non so quali siano state le problematiche, ma da quanto ho sentito chi mi ha preceduto non ha grosse colpe. Io ho puntato inizialmente sulla fisicità: a dicembre abbiamo lavorato tantissimo, perchè in questa categoria serve correre, c’è poco da fare. Poi ho dato le mie direttive alla squadra, chiedendo di applicarle unite ad una intensità di gioco maggiore rispetto a quella che mettevano in campo prima. Ci sono riusciti, e il merito è tutto dei giocatori”.

Dove risalta questa Juventina battagliera?
“Nella tenuta atletica e nel gioco, abbiamo dimostrato di avere buone doti nel palleggio e nel fraseggio. Creiamo molto, sappiamo attaccare e soprattutto abbiamo una rosa interamente intercambiabile. Questo a lungo andare ci può far fare il salto di qualità”.

Siamo puntigliosi: la pecca su cui lavorare?
“Sotto porta non concretizziamo sempre come dovremmo, da questo punto di vista potremmo migliorare ancora”.

Il giocatore di spicco?
“Nessuno in particolare e tutti in generale. Non faccio nomi: qui la differenza la fa il gruppo. Lo si capisce dal clima, dall’assenza di assilli, dalla capacità di tutti di lavorare a testa bassa quando è il momento. Si è creato l’ambiente ideale, cerchiamo di mantenerlo tale”.

Uno sguardo al campionato: la favorita?
“Penso il Castel d’Azzano, ha un buon margine sulle inseguitrici e tutto per arrivare primo. Domenica andremo da loro a fare la nostra partita: non abbiamo nulla da perdere, ci divertiremo”.

Toto-playoff?
“Olimpica Dossobuono, Real Vigasio, Montorio e Rosegaferro”.

Concludiamo, mister. Il vostro trend positivo permetterebbe ai più ottimisti di alzare l’asticella: qual è il suo parere? Obiettivo salvezza o qualcosa in più?
“La salvezza è prioritaria, ma io non guardo più in là della domenica successiva. Ragioniamo tutti partita per partita, poi quando sarà ora decideremo quale potrà essere il vero obiettivo, ora non è momento”.