Gargagnago, classifica agrodolce. Procura distende i toni: “Paghiamo un dicembre avaro di gioie. Ma ora la musica cambierà”

Gargagnago, classifica agrodolce. Procura distende i toni: “Paghiamo un dicembre avaro di gioie. Ma ora la musica cambierà”

by 19 Gennaio 2017

Il sapore in bocca è agrodolce ma il palato, per dirla in una metafora, non ne vuol sapere di lamentarsi. Accoglie e deglutisce. Metabolizza sapendo che arriveranno portate migliori. L’animo a Gargagnago rimane sempre franco, anche al cospetto di una classifica che, seppur tutt’altro che problematica, ha regalato meno gioie di quante lo spessore della rosa meriterebbe. Il quadro è chiaro: c’è da lavorare. Pecche da limare e continuità da ritrovare. Specie dopo un dicembre magro come pochi. La ripartenza, però, racconta già di un’altra musica.

“Siamo ripartiti bene e questo è quello che conta. La squadra ha ritrovato passo e continuità di prestazione. I risultati non si sono fatti attendere. Meritiamo qualcosina in più, in cuor nostro lo sappiamo. Nulla scompagina i nostri equilibri ma Gargagnago può fare di meglio: andremo a riprenderci quanto perso per strada”.

Sono le parole di Silvano Procura, dirigente factotum innamoratissimo della piazza e della maglia. Uno dei pochi passionali veri, allo stato puro, ancor presenti nel calcio di casa nostra. Ma l’amore incondizionato non annebbia l’oggettività dell’analisi di Procura: serve un cambio di passo e l’accelerata è assolutamente nelle corde degli uomini di mister Pierno.

“Siamo un gruppo che in categoria può farsi rispettare da tutti. C’è un girone intero, usciamo rinfrancati dalla sosta e il dicembre avaro deve essere un lontano ricordo. Chi vincerà? Il Cavaion lo vedo bene, ma occhio: la più forte rimane il Pescantina. Hanno un girone intero per riprendersi. E non dimentico il Real Lugagnano, che era partito in pompa magna e non ha trovato subito il bandolo della matassa. So bene che i conti si fanno alla fine, ad oggi il piatto delle big non piange ma non è, diciamo così, com’era nelle loro aspettative. Poco importa però: hanno tutto per risalire. La bella sorpresa è il San Peretto dell’amico Oliboni: a loro faccio un grande complimento”.