A tu per tu con Alessandro Cherobin. Il punto dalla Prima all’Eccellenza

A tu per tu con Alessandro Cherobin. Il punto dalla Prima all’Eccellenza

by 5 Febbraio 2014

Un appuntamento che si ripete. A tu per tu con Alessandro Cherobin: il nostro selezionatore concede la tradizionale intervista di metà stagione. Sul piatto, ci sono i due gironi di Prima, la Promozione e l’Eccellenza. Valutazioni, analisi, pronostici, qualche sorpresa. La ricetta è sempre quella. Siete pronti?

Mister, iniziamo dal gradino più basso. Come valuti l’andamento dei gironi di Prima?

“Due campionati strani, livellati e con pochi punti tra le squadre di testa e il gruppone. Bastano due partite storte per scendere e altrettante propizie per ritrovarsi in bel altre posizioni. Mi ha sorpreso il Bussolengo, mentre mi aspettavo di più dal Grezzana nel girone A. Nel B penso che il Sitland abbia tutto per vincere. Auguro al Bevilacqua di tenergli testa, ma io credo che, alla fine, i vicentini la spunteranno”.

Saliamo di un gradino. Valuti la Promozione.

“C’è il Caldiero in testa e non poteva essere altrimenti. Oltre a una rosa di grande livello e ad uno staff importante, a Caldiero devono rendersi conto dei meriti della famiglia Berti, soprattutto di Filippo. Tanto, di questa cavalcata, è merito suo. E’ merito della capacità di saper gestire una retrocessione, cosa non facile, e di ripartire con nuovo entusiasmo. Ha fatto piazza pulita, cambiando tutto. Ha scelto un diesse, Fabio Brutti, che per me è preparatissimo. E questi sono i risultati: complimenti a loro. Sorprendente poi è la Virtus, ma ci metto dentro anche il Concordia. Mi aspettavo qualcosa in più dal Raldon, mentre le migliori in assoluto in fatto di gioco sono il Benaco e la Belfiorese. Come loro non gioca nessuno: andatevele a vedere”.

Ultima fermata, mister. Un’opinione sull’Eccellenza?

“Campionato spaccato in tre blocchi: quartetto di testa, gruppone play-off e gruppo salvezza. Tra le quattro di testa vedo favorito l’Arzignano, anche se Cerea e Villafranca daranno filo da torcere. Mi ha sorpreso il Castelnuovo dell’amico Gianni Canovo, con una rosa del genere non immaginavo potesse fare così tanti punti. Stanno subendo un calo, ma il campionato è ancora lungo. Auguro a loro di salvarsi, se lo meritano. Lo auguro a loro come al Team, una squadra giovane e acerba, ma che ha dimostrato voglia di lottare. L’ho vista due volte e non mi è dispiaciuta. Per il Lugagnano, la storia sembra già scritta, ma mai dire mai. L’anno scorso è riuscito il miracolo. Magari riesce anche quest’anno!”