ZOOM/ Cerea, continua a sognare. E Boron tiene i piedi per terra

ZOOM/ Cerea, continua a sognare. E Boron tiene i piedi per terra

by 22 Settembre 2011

 L’uomo del momento è Simone Boron. Il suo Cerea vola in testa al campionato di D e lui tiene alta la tensione. Sognare è bello. Continuare a farlo ancora di più.

Mister un inizio così non poteva immaginarlo neanche il più ottimista dei tifosi…

Credo proprio di no, non poteva sperarlo nessuno, c’erano dei timori ovvi verso una categoria nuova, pur con la consapevolezza del valore del gruppo e di avere una rosa forte, sia dal punto di vista caratteriale che da quello tecnico.

Il Cerea è l’esempio lampante di come i giovani possano essere più o meno determinanti in serie D.

Sapevamo di avere dei ragazzi di valore già dall’anno scorso, gente come Guccione, Barnaba e altri sono stati acquistati completamente a prescindere dalla categoria, se fossimo rimasti in Eccellenza non sarebbero più stati under ma la società aveva comunque deciso di puntare su di loro. Poi giovani come Filippini, Molinari e gli altri li seguivamo già da tempo e sapevamo cosa potevano dare.

Dopo un inizio così c’è il rischio di esaltarsi troppo?

Non credo, non sarà così, sono sicuro. I ragazzi sanno bene che le vittorie sono arrivate grazie al sacrificio e all’umiltà, ovviamente assieme alle qualità tecniche, ma queste sono le nostre armi migliori e dovremo non dimenticarcene mai. Durante il campionato ci saranno dei momenti difficili e il nostro gruppo dovrà imparare a far fronte anche a quelli, lavorando e soffrendo tutti insieme.

Quali le difficoltà più grosse che ci potrebbero essere?

È un campionato difficile che non ti perdona nessun errore, conosco questo girone tosco-emiliano perché l’ho fatto da giocatore quando ero a Crevalcore in Interregionale. L’ho ritrovato come allora, con le emiliane forse più tecniche e le toscane sempre molto aggressive come anni fa. In più noi ci alleniamo di sera, quasi nessuno lo fa in serie D, e magari durante i mesi più freddi non sarà facile, ma anche lì dovremo essere bravi nel sacrificio e nel lavoro.

Sembra una ricetta semplice…

È l’unica che abbiamo oltre alle qualità individuali dei ragazzi. Loro sanno che questa è un’esperienza bellissima e devono viverla alla grande, tirando fuori tutto quello che hanno, arrivando ogni giorno al limite delle proprie possibilità.

Qualche altro segreto?

Voglio dire grazie ai mie collaboratori, uno staff fantastico composto dal mio vice Mariano Canola, l’allenatore dei portieri Loris Bonin e il preparatore atletica Nicola Zanni, senza di loro per me sarebbe molto più difficile.