Valgatara, tra sogno e realtà c’è il Favaro e…la dea bendata

Valgatara, tra sogno e realtà c’è il Favaro e…la dea bendata

by 16 Marzo 2016

Fibrilla la Valgatara nel pallone. Stasera alle 20.45, presso gli impianti sportivi comunali, la formazione di Pienazza ospiterà il Favaro per la semifinale di ritorno di Coppa Veneto. E’ una gara da tripla. Lo zero a zero dell’andata apre a tutti gli scenari possibili.

Una cosa è certa. Può valere l’ingresso nella storia. Eccellenza: sì, proprio lei. Non suona così male, vien da dire. Serve una vittoria e l’aiuto della dea bendata. Il pensiero correrà anche al risultato di Cartigliano-Calidonense. Vincesse il Cartigliano, primo nel suo girone, già virtualmente promosso per i 9 punti di vantaggio sulle inseguitrici, il Valgatara, in caso di vittoria, accederebbe, per la prima volta dalla sua fondazione, all’Eccellenza.

Un epilogo così bello che, per i più scaramantici, che non mancano di certo, è meglio non immaginare. Basterebbe, eccome, viverlo, festeggiarlo, goderlo insieme dopo il triplice fischio. Non servono altre spiegazioni: si corre il rischio di concentrare le attenzioni sul gran finale prima di vivere la partita.

C’è il Favaro da battere; il Cartigliano deve ribaltare la sconfitta dell’andata con la Calidonense. Serve un incrocio di virtù e fortuna, quasi ci volesse Machiavelli per presentare e commentare la partita. E’ una grande sfida: ne esistono anche nel calcio dei poveri. La speranza è che, sul cielo blu che farà da cornice, salgano tinte rosse: alzando gli occhi al cielo si avrebbe la percezione di chi ha avuto la meglio. Un in bocca al lupo è doveroso: coraggio, Valgatara. Nel 2012 eri in Seconda: domani, chissà…