Vacanze finite? Per qualcuno non ancora. Ma è tempo di ripartire

Vacanze finite? Per qualcuno non ancora. Ma è tempo di ripartire

by 2 Gennaio 2014

Vacanze finite. E’ tempo di ripartire. Qualcuno in villeggiatura, a rigor di cronaca, c’è ancora. Non tutti però, godono di certi privilegi. Per il popolo dei dilettanti è giunto il tempo di rimettersi in marcia. Qualcuno l’ha già fatto, qualcuno ci ha provato senza troppo successo, altri invece hanno rimandato le fatiche all’anno nuovo.

Bene, qualunque sia stata la scelta, da stasera la musica cambia. Torna quella di sempre. Tra dieci giorni riprende il campionato: c’è il tempo per ritrovare una forma accettabile. Il tanto temuto e poetico richiamo invernale è alle porte. Un appuntamento curioso e faticoso assieme, che nasconde, lungo le sue rincorse verso la forma che è sempre un po’ più in là, il bello di uno sport che vive nel sacrificio.

Scatti e ripetute, addominali e flessioni, prove tattiche e tiri in porta, partitelle e amichevoli: il copione che v’arriverà in mano sarà quello di sempre. Il richiamo, ogni anno, è una riscoperta. Si esce dal limbo delle copiose mangiate e degli hurrà all’anno nuovo, per ritrovarsi in calzettoni e chiodate su un campo, con l’allenatore armato di cronometro e fischietto, pronto a ridar fiato ai polmoni dei suoi atleti.

Come da tradizione, non mancheranno le occasioni per sorridere. Senza allegria non c’è richiamo invernale. C’è chi alla prima ripetuta imita Usain Bolt e poi chiede soccorso, chi si blocca a priori, chi avverte l’influenza dalle 19 alle 22, per poi guarire magicamente sotto la doccia, chi mostra già una forma invidiabile e si becca fragorose mitragliate dal gruppo che arranca. E poi c’è l’allenatore, che sforna consigli come un fornaio alle due del mattino. Nemmeno lui sa se seguirebbe la retta via che traccia per gli atleti, però indica la rotta, con fare convinto, per poi dividersi in due categorie a seconda dell’animo: i sergenti, quelli che un tempo hanno giocato in categoria (quale non è dato saperlo), e erano sempre in forma, sempre pronti a star sotto ai quattro minuti nei mille metri. Con loro sgarrare è impossibile: chi li ha seduti in panchina, si faccia un segno della croce, prima di allacciarsi gli scarpini.

Sull’altra sponda ci sono i bonaccioni, quelli che partono in quarta e finiscono in prima, col motore spento, a scherzare coi giocatori. Sono i proseliti del ‘se vi impegnate ve ne abbuono una!’, per poi abbuonare metà seduta. A volte, in un mondo come il nostro, serve anche questo. Non sempre la professionalità ha un senso logico, nei dilettanti. Altrimenti, non saremmo tali. Giusto o no?

Buon richiamo invernale a tutti, alla prossima.

Riccardo Perandini

Direttore Editoriale Calcio Dilettante Veronese

mail: riccardo.perandini@libero.it