TUTTA LA VERITA’ “Salvi, ma eravamo squadra da playoff. Troppi errori, ci servirà di lezione”

TUTTA LA VERITA’ “Salvi, ma eravamo squadra da playoff. Troppi errori, ci servirà di lezione”

by 14 Maggio 2012

 Sorrisi a metà. Traspare una gioia velata, tra le fila dell’Albaronco. Pochi schiamazzi, niente occhi lucidi che accarezzano il cielo. E’ una semplice salvezza senza patemi, il magro bottino raccolto da Molla e compagni. Partiti con ben altri obiettivi e finiti, invece, per lottare per non retrocedere. Infortuni, incomprensioni, la palla che non voleva saperne di entrare. Ha dovuto fare i conti con la malasorte, l’undici del basso Adige. Ne è uscita una classifica deficitaria, che sul far della primavera è costata la panchina a un decano del calcio qual è Rinaldo Vincenzi. Un addio doloroso, quello del vulcanico tecnico cadidavese, che ha lasciato il segno in casa verde granata. A sostituirlo, l’ex Oppeano Poppi, fresco dell’alloro  conquistato con gli Juniores biancorossi la stagione scorsa. Di lì a poco la svolta, la voglia di risalire la china, i quattro schiaffi alla capolista e lo sprint decisivo, concluso proprio alla classica soglia-salvezza: i 40 punti.

A tracciare il bilancio, a poche ore dall’ultima gara di campionato vinta col sonante punteggio di 6-1 ai danni della malcapitata Napoleonica, è Johnny Meneghelli, una delle colonne portanti dello zoccolo duro albaronchese. La sua è un’autocritica forte, schietta e sincera, forse addirittura inusuale nel calcio d’oggi:

“ Non ci dobbiamo nascondere, più volte ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito di aver sprecato troppe occasioni per giocare un campionato di altro livello. Pazienza, nel calcio succede, ci servirà da lezione ”.

Una campagna acquisti imponente, la preparazione iniziata prestissimo, un nome di grido in panchina. A un buon avvio però, è seguito un campionato tutt’altro che consono alle aspettative estive: cosa non ha funzionato?

“ E’ stata la classica annata dove ci è girato tutto storto: a partire dagli infortuni per finire con una dose notevole di malasorte. Non cerco scuse, però tante volte non avremmo meritato di lasciare punti per strada ”.

Dalle delusioni alla drastica decisione: l’esonero di Vincenzi. Una separazione dolorosa, a quanto s’è detto. Era necessaria una svolta?

“ Le colpe vanno divise tra tutti, nel calcio si vince e si perde insieme. Certo è che avevamo tutti un ottimo rapporto con Vincenzi, è un uomo vero e un grande allenatore, che ti loda quando meriti e che ti bastona quando non giochi come dovresti. Sempre schietto e genuino, non è tipo che la manda a dire. Purtroppo a pagare sono spesso gli allenatori e il suo addio è stato sofferto. Per fortuna, ci siamo ripresi e abbiamo ottenuto la salvezza diretta”.

C’è stato un momento, un aneddoto, una partita chiave che ha contraddistinto la vostra risalita?

“ Sì, la vittoria contro l’Aurora Cavalponica nel ritorno. Abbiamo segnato 4 goal alla capolista, dominando la partita in lungo e in largo. Era il segnale che il gruppo c’è sempre stato, e che qui di calciatori che sanno il fatto loro ce ne sono eccome. Ci siamo guardati in faccia: non potevamo retrocedere. E così è stato, da quella gara abbiamo ottenuto molti punti pesanti, riuscendo a sconfiggere anche la malasorte ”.

Diamo un giudizio complessivo al campionato: che stagione è stata?

“ Un campionato equilibratissimo che s’è deciso solo all’ultima giornata, con la sola Napoleonica fuori dai giochi perché troppo giovane ed inesperta. Non ho mai visto differenze tecniche di rilievo tra le squadre, a parte qualche individualità di spicco scesa in Seconda per concludere la carriera. Stando alla classifica, penso che i verdetti siano giusti ”.

Chi ha giocato il miglior calcio? Chi sono invece, la sorpresa e la delusione del girone C?

“ Miglior calcio l’Aurora, quando girava a mille era una spanna sopra tutti, poi sono calati molto. Sorpresa direi il Pozzo, delusione il Borgo Scaligero Soave, coi nomi che ha avrebbe dovuto lottare minimo per i play-off ”.

Il giocatore di spicco?

“ Ne dico tre: Fiorenza per furbizia e concretezza, Gambin per come si muove in campo e poi dico il nostro Grifalconi: a 39 anni ha la stessa voglia di un bambino, in campo non molla mai ed è un esempio per tutti. Un vero signore del calcio dilettantistico ”.

Concludiamo con un pronostico: chi seguirà l’Aurora Cavalponica in Prima Categoria dopo i play-off?

“ Sicuramente il Valdalpone, ha mancato il primato per un soffio e, per quanto visto sul campo, è la squadra più forte tra le partecipanti ai play-off. Salvo sorprese, saranno loro a salire di categoria ”.

Riccardo Perandini