Top 22-Chievo Verona, un appuntamento da non perdere

Top 22-Chievo Verona, un appuntamento da non perdere

by 30 Luglio 2013

Ci risiamo. L’annuale sfida tra la Top 22 e il Chievo Verona è alle porte. Manca un solo giorno al grande appuntamento: giovedì 31 alle 17.00, i cancelli di Veronello si apriranno per ospitare una delle kermesse più interessanti del calcio estivo.

Il meglio del dilettantismo veronese contro il piccolo grande Chievo di Beppe Sannino. Un binomio che regala spunti e spettacolo da anni: impossibile non riproporlo. I big della Verona nel pallone sfideranno i “pro”, gli eletti della massima serie che poi, durante l’anno, seduti in poltrona, guarderanno sugli schermi televisivi.

Un pizzico d’emozione c’è sempre. Per il fascino della sfida, per vedere quanto e come si resiste all’avanzata del “Ceo”. Perchè ogni minuto che passa senza subire goal è come vincere una partita: sempre una grossa soddisfazione.

E poi perchè la sfida ha il sapore del calcio che conta. Perchè il Chievo ha terminato il ritiro e ha bisogno di certezze: non si tireranno indietro, gli uomini di Sannino. Perchè l’apertura del dilettantismo è alle porte: manca poco al ricomponimento delle righe. Tutti riassaporano l’epica delle sensazioni del ritorno in campo: un po’ di poesia non manca mai.

E poi perchè il Chievo è il Chievo. Che si tifi Hellas o no, che lo si ami o che lo si odi, il Chievo è ancora poesia pura, è rima, mitologia calcistica. Perchè la Favola, quella con la “f” maiuscola, contrariamente a quanto si dice in giro per la nazione, non è ancora finita.

Anche se il Chievo è ormai una realtà, e il suo ruggito per le strade d’Italia non fa più lo scalpore di prima, la sua presenza in A è qualcosa di straordinario. Un quartiere in Paradiso, poche case e un campanile contro le grandi metropoli dello stivale. Scomparisse, dovrebbero inventarne uno nuovo. Forse nessuno mai riuscirà a ripetere la cavalcata del “Ceo”.

Noi di Calcio Dilettante gli stringeremo la mano: speriamo sia d’augurio per la stagione che sta per iniziare. Lo scorso anno è stato così, così come per le stagioni scorse. La tradizione che ci lega non si può rompere, perchè il Chievo è un patrimonio veronese e dell’Italia intera. E finchè il “musso” vola, lasciamolo volare.