Sport&Salute: sfatiamo i luoghi comuni. La parola all’esperto

Sport&Salute: sfatiamo i luoghi comuni. La parola all’esperto

by 30 Maggio 2013

Lungo le strade del binomio che lega sport e salute, s’inerpicano credenze, tabù, detti popolari misti a curiosi luoghi comuni. Alcuni fanno sorridere, altri sono innocui, per come si presentano. La maggior parte però, ha contorni che travalicano ogni logica. Puntualizzare è importante: ne va della credibilità di chi cura le preparazioni fisico atletiche, e della salute di chi, agonisticamente parlando, pratica uno sport. Grazie all’aiuto di Nicola Veneri, diplomato Isef, e maestro di pesistica presso la palestra “Il Tempio degli Elfi” di via Negrelli a Verona, nei pressi dello stadio, proviamo a sfatarne alcuni.

Nicola, partiamo con una considerazione. Il concetto di “calcio moderno” è sempre più inteso come predominio della palla a discapito della preparazione atletica. Uno dei luoghi comuni ricorrenti è: l’allenamento della forza irrobustisce il fisico ma limita la velocità. E’ vero?

“No, è opportuno fare una considerazione. Se noi uniamo la forza alla velocità otteniamo la potenza, che nel calcio è importante. Il problema è un altro: non bisogna esagerare nell’uno o nell’altro senso, inoltre è opportuno inserire ad ogni esercizio di potenziamento delle fasi di trasformazione. Infine, nei limiti del possibile, bisogna differenziare il lavoro a seconda di chi si ha davanti”.

Come va gestito l’allenamento della forza?

“Per cicli, alternando settimane di carico e settimane di scarico, oppure inserendo lavori meno intensi, ma tutte le settimane. Si mantiene così un tono muscolare adeguato senza sovraccaricare”.

Capita spesso che le preparazioni fisico-atletiche siano uguali per tutti. Qual è il suo pensiero?

“Penso che a livello dilettantistico sia difficile provare a differenziare il lavoro, per questo si cerca di far fare a chiunque una preparazione generale. Però qualche miglioramento può essere fatto: un giocatore alto 170 cm non ha le stesse esigenze di chi è alto 190 cm. Dunque, oltre ad una parte atletica comune a tutti, andrebbero fatti degli allenamenti specifici, anche di durata breve, ma mirati a soddisfare alcune necessità dettate dalla struttura fisica dell’atleta”.

Molti allenatori sconsigliano la palestra a chi pratica il calcio. E’ deleteria o è un luogo comune?

“Bisogna dosare. Se un giocatore fa palestra non vuol dire che faccia culturismo. Può andarci anche per potenziare alcune parti del corpo, o per soddisfare delle esigenze personali. Una cosa è chiara: non si deve esagerare, e soprattutto non si devono sovrapporre i lavori. Il rischio di sovraccarico c’è, e penso che il fatto che molti allenatori sconsiglino la palestra sia dovuto a questo. Ma di per sè non è deleteria: se c’è bisogno di un lavoro mirato, anzi, è utilissima”.

Tanti giocatori lamentano l’inizio troppo brusco di certe preparazioni fisiche. Quali sono gli errori da evitare?

“La mia risposta va in due direzioni: una rivolta ai giocatori, l’altra agli allenatori. In primis, i giocatori durante l’estate devono riposarsi, ma un periodo di inattività superiore ai 20 giorni è deleterio. Poi ricominciare diventa difficile, perciò consiglio a tutti di tenersi in forma. Ci sono mille modi: il nuoto come attività di scarico, la palestra, la corsa prolungata a ritmo basso. Poi, un consiglio agli allenatori: tanti partono veramente in quarta. Non serve a nulla: è vero che c’è poco tempo, ma distruggere i giocatori non va nell’interesse di nessuno. E’ opportuno andare con gradualità, soprattutto con chi non fa il calciatore di mestiere”.

Concludiamo con uno sguardo all’alimentazione. Quali sono i cibi da preferire prima e dopo lo sforzo?

“Prima gli energetici, va preferita l’introduzione di carboidrati semplici e complessi e evitata l’assunzione di proteine, vista la lentezze con cui vengono digerite. Per il dopo, ci sono varie teorie. C’è chi sostiene siano utili cibi proteici subito dopo, e chi abbina carboidrati e proteine. Non c’è una risposta univoca: l’importante è reintegrare l’organismo, e soprattutto non eccedere in nulla, questa è una regola del buonsenso che vale sempre .”