Sona non molla la presa. Così Sorio: “Paghiamo l’inesperienza, ma con un pizzico di malizia possiamo restare ai vertici””

Sona non molla la presa. Così Sorio: “Paghiamo l’inesperienza, ma con un pizzico di malizia possiamo restare ai vertici””

by 25 Febbraio 2013

Un prato che continua a fiorire. Rigoglioso come non mai, pieno di gemme pronte a sorridere al sole, figlio di una tradizione ultraventennale che ha fatto del Sona Mazza una delle realtà più invidiate di Verona e provincia. A Sona, la cura dei giovani è qualcosa di più di una semplice dichiarazione d’intenti. Lo dicono i numeri, i successi, i nomi usciti dal vivaio rossoblù. Da quest’anno però, i frutti ha cominciato a raccoglierli a piene mani anche la prima squadra, interamente “fatta in casa” e, più forte di ogni critica, in testa alla classifica nel clamore generale. Brilla di luce propria, il Sona Mazza di Roberto Sorio. Contro lo scetticismo d’inizio stagione, contro i luoghi comuni, Aiello e compagni continuano imperterriti nella loro corsa, sospinti dalla vigoria di un gruppo tanto giovane quanto sorprendente. Bella da vedere, difficile da imitare, ma soprattutto capace di esser anche concreta, la formazione di Sorio sta sciogliendo, come neve al sole, ogni dubbio sulla scelta, certamente impopolare, di affidarsi ad una rosa giovanissima sin dall’inizio della stagione. Al di là delle ultime battute d’arresto, il Sona capolista ha sorpreso tutti, meritandosi la palma di nota lieta del girone A di Prima Categoria.

“Stiamo facendo un campionato straordinario – ammette il tecnico Sorio – i ragazzi stanno dando grande soddisfazione alla società, e il primo posto, seppur inaspettato, non è frutto del caso”.

Siete la nota lieta del girone A di Prima Categoria. Cosa vi ha permetto di stravolgere ogni pronostico?
“Il fatto che qui il gruppo è veramente eccezionale. I ragazzi si conoscono da più di quindici anni, sono tutti amici anche fuori dal campo e si vede. Quest’anno più che mai lo spogliatoio è la nostra arma in più”.

Tanti avversari vi coprono d’elogi. Qual è la miglior qualità della squadra che allena?
“La tecnica individuale, il lavoro svolto nel settore giovanile si vede eccome”.

La pecca invece?
“Com’è facile immaginare: l’inesperienza. Ci manca quel pizzico di malizia che ci permetterebbe di portare a casa qualche punto in più, in quanto a livello di prestazioni non siamo mai stati insufficienti”.

Veniamo a lei. E’ il mentore di un gruppo che ha sorpreso tutti. Inoltre, sta vincendo l’idea che coi soli giovani è impossibile vincere in categoria. Cosa significa ciò per lei?
“Innanzitutto una grande soddisfazione, e poi un piacere, perchè lavorare coi giovani è un piacere. Da allenatore posso trasmettere qualcosa sapendo che verrò ascoltato. Mi piace l’idea di insegnare a crescere ai miei ragazzi, e l’esperienza di quest’anno per me è stata assolutamente gratificante”.

Uno sguardo ai singoli: chi si sta mettendo in luce?
“Aiello e Antolini, due giocatori assolutamente di categoria superiore”.

Passiamo al campionato: la favorita?
“E’ un terno al lotto ora, ma dico Salionze”.

La squadra che più vi ha messo in difficoltà?
“Il Grezzana, veramente una squadra solida”.

La sorpresa e la delusione?
“La sorpresa noi, senza presunzione. La delusione il Povegliano, è ben posizionato, ma coi nomi che hanno pensavo fossero una squadra ammazzacampionato. Invece…”

Concludiamo, mister. Cosa servirà al Sona per restare ai vertici?
“Malizia, ci serve malizia. Con quella faremo il salto di qualità definitivo. E poi dico un equilibrio emotivo, non dovremo abbatterci se qualcosa dovesse andar storto, nè esaltarci troppo se le cose andassero bene”.