Soave a Dro, che inizio! Il tecnico: “Impareremo a soffrire”

Soave a Dro, che inizio! Il tecnico: “Impareremo a soffrire”

by 4 Novembre 2015

Dro è stata scelta di cuore. Dettata dal sentimento, dall’amore incondizionato per lo sport e per il mestiere, perché di mestiere ormai si tratta, di allenatore. Cristian Soave è ripartito da dove aveva interrotto il suo cammino: sul piatto c’è di nuovo la D, quella che aveva conquistato coi colori del Villafranca. Il destino l’ha fatto virare verso il Trentino, e a far sorridere non c’è solo la rima. Ci sono ben nove punti in cinque gare. Un risultato che fa notizia, vista la situazione del Dro quando Soave è arrivato. Il tecnico scaligero è salito nel piccolo comune con la squadra un po’ depressa, ultima in classifica, sballottata qua e là da avversari un po’ troppo grandi. Piano piano, invece, il piccolo Dro ha risalito la china. Si intravede, tra i monti, un vivissimo spiraglio di luce. La salvezza, dopo i tre successi ottenuti dall’arrivo di Soave, da chimera diventa desiderio sempre più possibile. Ci sarà da soffrire, ma non è un problema. Ecco perché.

“Ho scelto Dro per la sete di rivincita e per riprendermi ciò che mi hanno tolto – commenta Soave – oltre che per la bontà del presidente Angeli, delle persone che lo circondano e per la storia particolare di un club che è espressione calcistica di un comune di tremila anime appena. Sapevo ci sarebbe stato da soffrire, ma non ho paura. Sono arrivato con la squadra ultima, giù di morale, con diciassette goal subiti nelle prime sei giornate. Si è creato qualcosa di importante già da subito. E’ passato poco tempo, ma questa squadra la sento già mia. Lotteremo insieme per salvarci”.

La questione fondamentale, sottolinea Soave, è non perdere mai il treno salvezza.

“La nostra realtà è sotto gli occhi di tutti – conclude – siamo destinati a giocarci la salvezza col coltello tra i denti. Le tre vittorie ci hanno permesso di entrare nel gruppone, bisogna stare in mezzo a chi si gioca la salvezza. C’è empatia nello spogliatoio, conta già molto. E’ un Dro con un’anima, siamo vivi. Mi interessa questo, poi parlerà il campo”.