Sanguinetto, la salvezza è questione di cuore. Ceresoli: “Eravamo consci delle difficoltà. Avanti con Roveda, l’uomo giusto per noi”

Sanguinetto, la salvezza è questione di cuore. Ceresoli: “Eravamo consci delle difficoltà. Avanti con Roveda, l’uomo giusto per noi”

by 27 Gennaio 2017

Se è vero che, come scrive l’Alighieri, ‘saetta previsa vien più lenta’, a Sanguinetto non hanno di certo accolto con sorpresa i rovesci di una stagione che, fino ad ora, ha regalato gioie con il contagocce. Il quadro è chiaro: sofferenza doveva essere e sofferenza è stata e sarà. Si lotta per la categoria: punto e a capo. Per i sogni di gloria, ripassare più avanti.

Il cambio di rotta, nettissimo, ha imposto un cospicuo ridimensionamento dei ‘venerabili’. Non più grandi nomi e investimenti sul mercato: largo ai giovani, meglio se cresciuti in casa, con la consapevolezza di dover pazientare spesso per i peccati di gioventù. Sanguinetto, quindi, barcolla ma non molla l’osso. Anzi.

“Siamo una squadra mordace, che ha gamba – spiega il vicepresidente Andrea Ceresoli – Roveda in panca è l’uomo giusto per noi. Si vede che ha giocato a un certo livello, coi ragazzi ci sa fare ed è entrato subito in armonia coi ragazzi. Era quello che volevamo, perchè per lottare per la salvezza ci vuole lo spirito giusto. E il mio Sanguinetto sa battersi con ardore, motivo per cui covo sincere speranze di salvare la categoria”.

Avanti a spron battuto, dunque. Non è l’anno del raccolto, ma già prodursi in una buona semina può costituire un gran terreno per le ambizioni future.

“Noi ci proviamo, guardiamo in prospettiva e i ragazzi meritano fiducia – conclude – io guardo con serenità al futuro, mi piace questo gruppo e al peggio non voglio neanche pensare. Chi vincerà? Faccio i complimenti al Tregnago. Ma io voto Albaronco, ha qualcosa in più, la squadra è più profonda e alla lunga penso che il valore reale uscirà. L’Albaronco ha veramente tutto per salire: struttura, gioco, esperienza, singoli di spicco e concretezza. Staremo a vedere”.