San Zeno, non gettare la spugna. Il rientrante Gobbetti: “Onoriamo la maglia”

San Zeno, non gettare la spugna. Il rientrante Gobbetti: “Onoriamo la maglia”

by 25 Marzo 2016

Sudare la maglia: l’imperativo è chiaro, categorico per tutti. La salvezza passa da lì, su due rotaie: onore e orgoglio. Il granata addosso ha simboli, significati, valori in più. E’ la tinta di una storia che non vuol trascolorare.

San Zeno non getta la spugna. Questione di testa. Servono motivazioni vere. Di quelle forti, diciamo pure dirompenti. Il cuore granata pulsa per l’impresa. E’ un anno duro, lo si sapeva. Il tempo per raddrizzarlo però c’è.

“Dobbiamo onorare la maglia – commenta il rientrante portiere Francesco Gobbetti – è un anno difficile, ci sono state tante difficoltà. Ma chi gioca al San Zeno ha un rispetto per la maglia e la causa che può fare la differenza. Giocheremo col coltello tra i denti, fino alla fine”.

Gobbetti domenica ha rivisto la luce. Undici mesi dopo il grave infortunio. Una batosta, quando il tendine d’Achille fece crac. Male atroce. Il campo lontano. Troppo lontano, per troppo tempo. Ma l’attesa è finita. Il San Zeno ha ritrovato la sua saracinesca, giusto nel momento del bisogno. Può essere un segno del destino: una manna dal cielo, che certo non guasta.

“Daremo tutto – conclude – e io non vedo l’ora di scendere in campo di nuovo al fianco dei miei compagni. Personalmente, si è concluso un periodo bruttissimo. Voglio ringraziare apertamente Lara Visonà per aver fatto di tutto per farmi tornare in campo e, ovviamente, il San Zeno per avermi aspettato tutto questo tempo. Spero di dare il mio contributo in questo finale di stagione, ci tengo un sacco”.