San Zeno, cresce la ‘cantera’. Il responsabile Buchi: “Ricostruita la filiera. Notevole la collaborazione col Torino”

San Zeno, cresce la ‘cantera’. Il responsabile Buchi: “Ricostruita la filiera. Notevole la collaborazione col Torino”

by 17 Gennaio 2018

Un progetto in una parola: crescere. Scontata ma non banale. San Zeno incede coi piedi di piombo. Perchè, se la prima squadra è un meccanismo ben oliato, discorso diverso merita il vivaio. La ‘cantera’ rinasce pian piano. Mattone dopo mattone. Con pazienza artigiana, la voglia di esserci, l’intento di costituire nuovamente un riferimento sicuro per i giovani del circondario.

Sul tavolo c’è un progetto ben preciso. Niente voli pindarici, l’ambizione va di pari passo con le possibilità. Gradualità è un leitmotiv che va di moda. Fondamentale, per gettare nuove basi, era ricostituire una proposta credibile. Questione cruciale cui il San Zeno ha fatto fronte impiegando uomini, risorse ed una positiva collaborazione con il Torino.

“La crescita è graduale ma costante – sorride Luigi Buchi, responsabile del vivaio – volevamo ricostruire la filiera giovanile, passo dopo passo ci stiamo riuscendo. Era fondamentale il livello della proposta per ripartire. Il che significa: idee chiare, condivisione tra le parti, la formazione della persona attraverso il calcio come idea chiara. Prima l’educazione, poi il giocatore. Refrain visto e rivisto, a parole. Ma i fatti sono un’altra cosa”.

Parola d’ordine: competenza. Conta il saper fare, oltre alla volontà. Il buon proposito non basta. Concetto sul quale Bucchi insiste.

“Mi sono reso conto personalmente che gli insegnamenti metabolizzati in una vita nel calcio aiutano ma non bastano. Fare calcio coi ragazzi non è cosa semplice. Bisogna essere aggiornati, aver competenze pedagogiche e di educazione motoria. Punti chiave del nostro progetto: ogni allenatore possiede determinate conoscenze. Con la sola volontà non si va da nessuna parte”.

Un percorso di crescita, quello sanzenate, che trova nella collaborazione col Torino un appoggio non da poco. Ben di più delle consuete affiliazioni ai clubs professionistici.

“Col Torino abbiamo un rapporto vivo di scambio e condivisione. La collaborazione è concreta ed è importantissima sul piano della formazione dei nostri tecnici. Il Torino fornisce materiale didattico, proposte diversificate per esigenze, possibilità di confronto continuo e serate di formazione cui cerchiamo sempre di partecipare. Per alzare il livello della nostra proposta non abbiamo sposato un marchio, ma una filosofia di calcio giovanile applicata, concreta. Il risultato? E’ l’ultimo delle nostre mire. Anche se, devo dire, le soddisfazioni non sono mancate. I piazzamenti soddisfano, i numeri ci premiano del lavoro svolto. Penso sia una conseguenza di una buona semina che ora iniziamo a raccogliere”.