San Martino, già si suda per onorare Sua Eccellenza. Il ripescaggio è ufficiale: Sona, tecnico uscente, incasella la settima promozione

San Martino, già si suda per onorare Sua Eccellenza. Il ripescaggio è ufficiale: Sona, tecnico uscente, incasella la settima promozione

by 6 Agosto 2015

Un gran ritorno. L’approdo, tramite ripescaggio, del San Martino Speme in Eccellenza, dà lustro alle veronesi impegnate nel massimo campionato dilettantistico. Una sorta di Serie A della lower class, se si considera la D come ormai semiprofessionismo, tal è. In paese l’entusiasmo è forte, c’è voluta una lunga estate di dubbi e sospiri misti a segnali mai troppo chiari per capire che, quel sentore di promozione possibile nato sul far di maggio, fosse davvero corrispondente alla realtà. C’è chi dice di non aver mai avuto dubbi, chi, forse, viste le tempistiche, aveva perso pure le speranze. Al termine di una due mesi rovente, però, quel che conta è il responso: l’Eccellenza è realtà.

Per San Martino è un ritorno dopo anni e anni di assenza. Il direttore Sabaini, nelle recenti interviste, non ha mai mostrato timori reverenziali. “Eravamo già da Eccellenza in Promozione – sentenziava – ora dobbiamo lavorare per mantenere la categoria”. Il gruppo storico è rimasto, s’è aggiunto qualche tassello, gente di spessore, che sa dare del ‘tu’ alla palla, come Perlini e Fanna, giunti in nerazzurro dopo aver chiuso  il ciclo a Zevio. Ora sta al neo tecnico Maschi trovare l’alchimia giusta per affrontare il nuovo campionato.

Sona, invece, tecnico uscente, al telefono commenta così il ripescaggio.

“Mi fa molto piacere – conclude – la piazza merita l’Eccellenza. Ci siamo lasciati bene, esco da San Martino a testa altissima: è la settima promozione colta sul campo per me ed il mio staff. Ne vado orgoglioso. L’avevo detto al primo giorno di lavoro: la squadra vale i play-off.  Ci siamo arrivati, vincendoli. Le tappe principali? Gli ultimi quattro mesi. I campionati si vincono da febbraio in poi. Non ho fatto il richiamo a dicembre perché avevo troppe assenze. Una scelta rischiosa, che ha creato qualche disappunto. Però poi ha pagato: quel richiamo è stato fatto a febbraio e siamo arrivati in forma nel momento clou della stagione. Lascio un gruppo di ragazzi veramente bravi, sia dal piano tecnico che umano. Penso che in un anno ci siamo divertiti, ma che soprattutto hanno assimilato da me la virtù più importante: la mentalità vincente. Aver vinto i play-off con un gruppo di ragazzi giovani che non avevano mai vinto niente in carriera è stato stupendo, li porterò nel cuore. E’ stato un grande anno, ringrazio tutti con trasporto”.