Rosegaferro, una fiaba, un mito, una novella e una poesia tinti di rossoblù

Rosegaferro, una fiaba, un mito, una novella e una poesia tinti di rossoblù

by 16 Luglio 2013

Un po’ fiaba e un po’ mito, un po’ novella e un po’ poesia: l’annata del Rosegaferro ha tanti risvolti da raccontare tanti sono i generi letterari che sfiora. Ha contorni fiabeschi, perchè sembra scritta da Andersen o dai fratelli Grimm: un nugolo di peripezie sbocciato nel classico lieto fine. Potrebbe essere raccontata ai bimbi prima di mandarli a dormire, tant’è bella. Abbraccia il mito, in quanto, come ogni piccola realtà che fa la voce grossa tra le grandi, non può che ricordare Davide contro Golia. Il paragone c’è tutto, in ogni suo termine.

E’ la rivincita del lavoro e dell’umiltà contro l’ambizione smodata, il candido bagliore dell’avanzata a fari bassi, quasi spenti, alla faccia di chi si è preso le luci della ribalta nel momento sbagliato. E’ l’operaio che diventa dottore, il contadino che, partito alla volta della città, sveste i panni lerci di sudore e fatica, e mette il frac, come i coetanei dell’urbe.

Ed è per questo che è anche novella, scritta, magari, un po’ da Boccaccio e un po’ da Verga. Un incedere frizzante, veloce, mai banale, sempre ben ancorato ai doveri della vita del campo, condito sempre da qualche sorpresa. Perchè è stata così, l’ascesa del Rosegaferro. Un continuum di piccole sorprese che alla fine sono coincise con la certezza più bella, più grande e più agognata: la promozione in Prima. Quella certezza è la poesia del calcio, fatta di versi che, tra rime e metafore, ci fanno scoprire ancora una volta perchè, dopo più di un secolo, e nonostante mille difficoltà, sia lo sport che ci affascina più di tutti.

E’ raggiante il tecnico Campagnari, giunto in redazione per raccontarci la trionfale cavalcata dei suoi:

“Chiaramente siamo contentissimi, nessuno se l’aspettava. E’ bello esser la sorpresa, però niente è avvenuto per caso”.

Quando ha capito di poter compiere il salto?

“Non c’è stato un momento preciso, è stato un insieme di cose. Ho visto la squadra crescere di mese in mese, e questo, per uno come me che a Rosegaferro ha cambiato praticamente tutto, è stato motivo di grande soddisfazione. Poi dico gli scontri con le prime della classe, non abbiamo mai perso. Sono dati che contano, per l’ambizione”.

In che termini ha portato questa rivoluzione a Rosegaferro?

“Ho richiesto un approccio diverso al calcio: prima la professionalità, poi il divertimento. Ho allungato gli allenamenti e lavorato moltissimo sulla tattica. Subito non è stato semplice, ma poi i ragazzi, anche grazie ai risultati, mi hanno seguito e i risultati si sono visti. E’ stato un anno denso di soddisfazioni, non c’è che dire”.

La partita da ricordare?

“Quella con il Casteldazzano, perdevamo due a zero in inferiorità numerica: abbiamo pareggiato due a due, rischiando di vincere”.

Cos’ha fatto la differenza a vostro favore?

“La fase difensiva, abbiamo preso pochissimi goal. In ottica futura però, dovremo concentrarci di più su quella offensiva: in Prima non basterà prendere pochi goal”.

Avete quasi concluso il mercato: soddisfatto degli acquisti?

“Sì, sono molto fiducioso. Al 25 faremo la presentazione, poi partiremo in agosto con gli allenamenti. C’è grande entusiasmo”.

Concludiamo mister. Cosa servirà, a suo avviso, al piccolo Rosegaferro per lottare ad armi pari con le grandi della Prima?

“La corsa, secondo me dovremo correre il doppio. La parte atletica sarà importantissima, così come quella tattica. Sarà importante essere solidi dietro, ma più propositivi in avanti, dovremo segnare qualche goal in più per poterci salvare. L’obiettivo è la salvezza, lo dico già da ora. Speriamo di compiere un’altra impresa”.