Rambaldo, un funambolo per Possente: “Voliamo basso, parlerà il campo”

Rambaldo, un funambolo per Possente: “Voliamo basso, parlerà il campo”

by 30 Agosto 2013

Un funambolo dai piedi di fata. Guizzante, nevrile, imprendibile. Un autentico figlio del vento, sospinto dal soffio divino di Eolo nelle sgroppate sulla corsia esterna. Quando corre, par quasi non toccare terra. Lui riceve, punta e va. Veloce, velocissimo. La palla l’addomestica, la doma, la picchia, la pizzica, come le corde di un violino. Col destro e col sinistro, tra finte, controfinte, mille giochi in mezzo agli avversari che ammattiscono.

Matteo Rambaldo è uno degli assi che Gigi Possente calerà quest’anno nella volata del Caldiero verso il primato, uno di quelli per cui vale, ogni domenica, pagare il prezzo del biglietto. Mai uguale a prima, mai banale, sempre proteso verso la novità, artista con le bullonate, cultore del gesto tecnico. Quando è in giornata, non ce n’è per nessuno. Con lui e Kakou, entrambi ex Hellas Verona, entrambi portati da Castelnuovo da Possente, il Caldiero avrà due locomotive sugli esterni, due ali con la “a” maiuscola. Quelle che un tempo erano inclini all’epos calcistico, tanta era la foga, il cuore, il genio sregolato con cui mandavano in visibilio le tribune coi loro ghirigori col pallone.

Sotto la veste del primattore però, in Rambaldo scorre il sangue del gregario. Umile, ponderato, faticatore poco intento a finire sotto le luci della ribalta. Perchè non sarà per niente sempre vincere per il Caldiero, nonostante una rosa da regina del mercato:

“Voliamo basso – ammette Rambaldo – qui nessuno pensa di aver già vinto. Tutti lavorano col massimo impegno e il gruppo che si sta formando è veramente ottimo”.

Una domanda spinosa. La rosa è infarcita di cosiddette “prime donne”: un rischio o un beneficio?

“Tutti i giocatori di spicco, i vari Guandalini, Fracasso, Lorenzini, sono i primi a tirare il gruppo e a consigliare i più giovani. Non ci sono atteggiamenti sbagliati: dunque è un beneficio”.

Capitolo preparazione: come procede?

“Ottimamente, sia a livello fisico che mentale: ci sono tantissimi stimoli”.

Il compagno che ti ha sorpreso?

“Forse perchè li conoscevo già tutti, nessuno in particolare. Sono tutti forti, sembriamo una squadra di ragazzini che deve correre il doppio per mettersi in mostra. Lo spirito a Caldiero è questo”.

Scendiamo sul personale: perchè Caldiero?

“In estate parlando con Brutti mi è stato proposto di venire a giocare qui. La società è ottima, me ne hanno parlato tutti bene e sto capendo perchè. E’ un ambiente che ti stimola a dare il massimo: sono contento della mia scelta”.

Concludiamo con un pronostico. SUlla carta il Caldiero non ha rivali. A tuo avviso, quale potrebbe essere la concorrente più accreditata?

“Su tutte l’Oppeano. Ma anche tante altre, sarà difficilissimo con chiunque, non ci sono squadre materasso. Perciò lasciamo che parli il campo, senza far troppi pronostici. Servono a poco: a Castelnuovo abbiamo raggiunto due salvezze che nessuno avrebbe immaginato. Un conto è la teoria, un altro la pratica. A noi interessa la seconda: il campo. Speriamo di vincere”.