Purgato, stagione stellare

Purgato, stagione stellare

by 17 Giugno 2010

Purgato, qual è il vostro segreto?
“I ragazzi sanno quello che voglio da loro. E io ho ascoltato le loro esigenze. A volte serve essere anche psicologi. Una squadra si costruisce prima di tutto fuori dal campo. Sono convinto che il confronto stia alla base di tutto. E io alleno prima di tutto uomini, non calciatori”.

Quali sono gli ingredienti giusti per giocarsela sempre alla pari con tutti?
“Serietà da parte di tutti, solidità societaria, idee chiare, organizzazione di gioco. E anche un pizzico di fortuna”.

Voi, tra l’altro, non eravate partiti per puntare alla promozione, giusto?
“No, volevamo fare bene, stupirci. E tutto è venuto così. Naturale…”

La svolta?
“Ad un certo punto della stagione ci siamo resi conto che il 4-4-2 era modulo che non ci permetteva più di esprimere al meglio le nostre potenzialità. Ci siamo guardati dentro, abbiamo provato il 4-3-3, e la squadra ha trovato una nuova anima visto che abbiamo raccolto tredici risultati utili di fila”.

Purgato, lei a chi si ispira?
“Il primo modello è stato mio zio ‘Whisky’ Purgato ai tempi dell’Olimpia. Mi ha allenato e mi ha trasmesso la passione per il calcio. Quella vera. E già allora mi ero messo in testa un’idea: fare l’allenatore”.

I suoi modelli ‘celebri?
“Malesani e Prandelli. Il primo è un allenatore da campo. Molto bravo nel costruire progetti. Prandelli è un uomo vero. Un grande. E di riflesso uno splendido allenatore”.
Quest’anno parlano tutti un gran bene di lei…
“Ma non vivo di eccessi. Serve sempre equilibrio. Il calcio oggi ti dà e domani ti toglie. L’anno scorso sono stato esonerato, magari meritatamente, dopo poche giornate a Lugagnano. Quest’anno stiamo vivendo un grande momento. Serve carattere, serve buon senso, serve non mollare. Non ero un brocco ieri. Non sono un fenomeno oggi”.

A chi assegna gli oscar di fine stagione?
“Lonzar e De Battisti sono stati i nostri trascinatori”.

Che cosa vede nel suo futuro?
“Non c’è domani, solo presente. Il calcio spesso brucia i sogni. Quando mi chiederanno di programmare il futuro, mi siederò e guaderemo avanti. Non adesso però”.