Provese, il ritorno è una scoperta di se stessi. Fattori: “Serve più personalità”

Provese, il ritorno è una scoperta di se stessi. Fattori: “Serve più personalità”

by 27 Dicembre 2013

Un viaggio verso se stessi. Verso un’identità precisa, verso riferimenti e certezze ancora da costruire. Questo sarà, in parole povere, il girone di ritorno della Provese di Matteo Fattori. Formazione che, numeri alla mano, non è ancora nè carne nè pesce. Il rodaggio però, può definirsi concluso: i frutti del ciclo nuovo potranno vedersi dalla prima di ritorno. Fattori, dal canto suo, mostra ottimismo:

“Il mio è un bilancio quasi positivo, alla fine dell’andata. Però per quello che abbiamo mostrato di valere meritiamo di più. Serve un salto di qualità a livello di personalità”.

E’ stata la discontinuità il male maggiore di questa Provese?

“Più che altro è stata la mancanza di convinzione in frangenti decisivi. Spesso non concretizziamo il nostro gioco, e prima o poi certi errori si pagano. Dovevamo conoscerci, abbiamo iniziato un ciclo nuovo. Adesso voglio la svolta”.

Soddisfatto di come si comporta la squadra?

“Sì, piano piano stanno capendo cosa chiedo. Che non sarebbe stato facile lo sapevo, ma adesso ci stiamo preparando per affrontare al meglio il girone di ritorno”.

Il suo vecchio Caldiero è in testa alla classifica. Primato legittimo?

“Per investimenti, rosa e organizzazione direi proprio di sì”.

La delusione a suo avviso chi è?

“Ad oggi direi il Benaco, ma occhio: hanno investito sul mercato e potrebbero risalire in fretta”.

Chi può insidiare il Caldiero?

“Io dico Benaco. Sono in ritardo, ma con gli acquisti di dicembre li metto in lizza anche per il titolo. Poi, ovvio, c’è l’Oppeano”.

La sorpresa?

“Il San Martino, non pensavo riuscissero a fare un campionato del genere con tutti ragazzini. Un plauso va a loro, se lo meritano tutto”.

Concludiamo, mister. Il girone di ritorno è alle porte: obiettivo play-off alla portata?

“Sono sincero: come mister al primo anno di un ciclo nuovo, voglio la salvezza il prima possibile. Serviva tempo per intendersi, l’ho detto. Gli alti e bassi sono stati il risultato di un lungo rodaggio. Però la squadra c’è, perciò dico: salviamoci, poi se rimane il tempo ce la giocheremo. Questo è poco ma sicuro”.