Pro San Bonifacio, a Vestena Vecchia è clima ritiro. Taccardi apre le porte del laboratorio: “Lavoriamo sulla riaggressione nella metacampo avversaria”

Pro San Bonifacio, a Vestena Vecchia è clima ritiro. Taccardi apre le porte del laboratorio: “Lavoriamo sulla riaggressione nella metacampo avversaria”

by 14 Agosto 2015

Aggredire sempre. Mal che vada, persa palla, riaggredire da subito. Peter Taccardi riparte da qui. Due categorie sopra la Seconda vinta due volte, con gli stessi principi da articolare, adeguandoli, in base  ai ritmi  e alle esigenze della nuova categoria. All’attenzione dei suoi ha posto quel concetto base. La palla va recuperata alta. Serve togliere fiato alla manovra altrui: dove non si arriva con la tecnica e le gambe, si arriva con la testa. Con la preparazione, l’attenzione massimale. La Pro è chiamata  all’impresa, Taccardi lo sa.

Per questo, sulle alture di Vestena Vecchia, la Pro lavora sodo. Anche  a livello fisico il programma è cambiato. Taccardi non ha la fama  del sergente dal punto di vista atletico. Mai, in carriera, ha torchiato eccessivamente  le sue formazioni. Lavora diversamente, privilegiando la palla. Lo farà  anche quest’anno, pur dedicando, per forza di cose, un tempo maggiore all’aspetto fisico. Ecco perchè.

“Avremo avversari di caratura tecnica superiore – spiega – per affrontarli dovremo avere le idee chiarissime sul piano tattico e le gambe sempre agili. Dobbiamo metterla sull’intensità, stare corti tra i reparti  e aggredire alti. Penso ad una Pro muscolare, dai grandi polmoni. Brava a rompere le scatole sempre, rognosa, difficile da affrontare. Ci sto lavorando tantissimo, anche cambiando il mio metodo. Non ho mai caricato troppo sul piano fisico. Quest’anno invece  devo. D’accordo  con il preparatore Nogara abbiamo studiato un piano di sedute per allenare bene capacità aerobica e resistenza alla velocità, fondamentale per metter in campo l’intensità che vogliamo”.

Fase difensiva nella metacampo avversaria, ma non solo. I frombolieri non mancano, si cura  anche la proposta  della manovra, logicamente. Bartolomioli in mezzo è un bel metronomo, garantisce palloni smistati a destra e a manca. Davanti è arrivato Filipovic, ex Verona. Assieme ad Okonji può far male, la qualità nelle giocate, anche spettacolari, non manca. Taccardi, per la fase offensiva, miscela esercizi di tecnica a concetti tattici.

“Il riscaldamento è sempre  con palla – prosegue – propongo esercizi di trasmissione palla non fini a se stessi, ma inseriti in un contesto di movimenti da fare  dalla metacampo in su. I ragazzi devono imparare a dare alternative al portatore di palla. Poi lavoro molto sulla psicocinetica e su esercizi che necessitano grande concentrazione. Infine mescolo la parte atletica a secco ai giri di campo con palla. I famosi CCVV, o le ripetute, o i fartlek, li faccio sia senza palla che con palla. I  ragazzi devono imparare a correre con la palla ai piedi, come in campo”.

Carico come una molla. Taccardi, non potrebbe essere altrimenti, ha la testa sul campo. Lo spinge una passione enorme, più grande della distanza che separa il suo domicilio lacustre al campo di Vestena Vecchia, sede del ritiro estivo.

“Abbiamo trovato quel campo e va bene così  – conclude – è un buon campo, arrivarci è lunga ma la società mette a disposizione i pulmini. Nel viaggio i ragazzi si conoscono, scherzano, cominciano a fare gruppo. Si suda, ma non manca il divertimento, ovviamente. Siamo partiti bene, sono contento, vedo lo spirito giusto. Speriamo di mantenerlo per tutto l’anno”.

Note. Nella foto, Patrick Okonji, punta della Pro San Bonifacio.