Pedemonte, manca poco al gran balzo. Il tecnico Zantedeschi: “Concentrati finchè la matematica non ci premia”

Pedemonte, manca poco al gran balzo. Il tecnico Zantedeschi: “Concentrati finchè la matematica non ci premia”

by 1 Aprile 2014

Un altro piccolo grande miracolo. Pedemonte da anni è terra fertile. C’è la concreta possibilità di completare un’opera di semina lunga circa un decennio. Quest’anno la creatura del factotum Rinaldo Zantedeschi sembra aver raggiunto la maturità necessaria per il ritorno in Prima Categoria. Un premio ambito da sempre e soltanto sfiorato nelle scorse due stagioni. Ad oggi però, guardando la classifica, il distacco sulle inseguitrici può far presagire che sia l’anno buono. Ci sono i margini perchè il Pedemonte arrivi dritto alla finale play-off senza disputarli. Il tecnico però, da buon decano, impone prudenza.

“La matematica ancora non ci conforta – ammetta cauto Zantedeschi – perciò non dobbiamo avere cali di tensione, non è ancora finita”.

Manca davvero poco alla matematica certezza della non disputa dei play-off di girone per il disavanzo superiore a dieci punti.

“Già, dovremmo farcela, ma facciamo tutti gli scongiuri!”.

Pedemonte da anni viaggia a mille nelle zone d’elite della classifica. L’arma in più?

“L’ho sempre detto: ai ragazzi va dato il tempo di maturare. La nostra politica sta premiando ora, tutti stanno ripagando la fiducia data e il risultato è confortante”.

Cosa le piace del suo baby Pedemonte?

“La capacità di non mollare mai e l’inclinazione a giocare sempre la palla, non la buttiamo mai via”.

Rimpianti per il primo posto andato?

“Nessuno, il Pastrengo ha giocatori di un’altra categoria”.

Battistrada indiscussa?

“Assolutamente sì”.

Chi ha giocato il miglior calcio?

“Sinceramente? Non vorrei sembrare egoista, ma dico noi, quest’anno abbiamo praticato davvero un bel calcio”.

Sorpresa e delusione?

“Sorpresa il Caselle, davvero una signora squadra. Delusione non c’è a mio avviso”.

Mister, ultima domanda. Fosse promozione, rimarrebbe ancora al timone?

“Ho qualche problemino fisico, ma risolvibile. Dunque, se la società mi rinnova la fiducia, penso proprio di sì”.