Merlarati, quando i dribbling si imparano con la sorella. La punta dell’Albaronco: “L’anno scorso mi riuscì l’assist della promozione. Da piccolo invece, passavo ore in giardino a sfidare Laura, mia sorella”

Merlarati, quando i dribbling si imparano con la sorella. La punta dell’Albaronco: “L’anno scorso mi riuscì l’assist della promozione. Da piccolo invece, passavo ore in giardino a sfidare Laura, mia sorella”

by 27 Febbraio 2014

Giovani sulla rampa di lancio. Anche loro hanno storie da raccontare. Tanti, tuffandosi nel mare della memoria, colgono al volo l’essenza del loro sviluppo. Il ricordo di ieri è vicino, vicinissimo. Per chi ha passione, rievocarlo è un piacere sublime. “Ti ricordi quando?” L’adagio che ci accompagna è sempre lo stesso. Un viaggio nel passato ha un effetto maggiore nei più scafati. Nei ventenni, però, è lo stimolo di un percorso altrettanto interessante.

Una sorta di autocoscienza d’hegeliana memoria, l’equivalente di guardarsi allo specchio, correre indietro col pensiero e immaginare se stessi nel passato recente, cercando di capire cos’è rimasto e cos’è cambiato. Il primo a provarci per noi è Fabio Merlarati, classe 1995 punta dell’Albaronco. Giunto in verdegranata dopo una breve parentesi alla Sambonifacese, Fabio in cuor suo porta un ricordo che arde ancora: l’assist a Luca Scarabello, ora alla Scaligera, per il goal della storica promozione raggiunta lo scorso anno nella finale play-off contro i vicentini del La Contea. Oggi, Fabio ha un’altra occasione per sognare, nel suo piccolo, piccoli frammenti di gloria pedatoria: ancora in età Juniores, è primo in classifica proprio con la Juniores dell’Albaronco, in cui gioca al sabato, lanciatissimo verso le finali provinciali.

Appassionato, nevrile e paziente, Fabio si presta spesso anche al bis domenicale, dove, aggregato alla truppa di Burato, a completo agio con il gruppo, prova la prima esperienza in Prima Categoria. Cursore dal tocco veloce e il dribbling facile, ricorda volentieri le prime finte, i primi uno contro uno. Quando non bastavano le partitelle negli spiazzi di Zevio, dove vive, con gli amici, Fabio proseguiva le sfide con Laura, la sorella, di due anni più giovane.

“Ho giocato spesso a calcio con mia sorella Laura – commenta Fabio – nel giardino di casa abbiamo abbastanza spazio e ci siamo sfidati un sacco di volte. Devo dire che è anche brava!”.

“E’ vero – gli fa eco Laura, la sorella – quello che so del calcio lo devo a mio fratello, con cui ho un ottimo rapporto, delle volte usciamo anche insieme. A calcio, pur senza essere iscritta in nessuna squadra perchè preferisco la pallavolo, so giocare grazie alle sfide con Fabio. Lui è molto più bravo, ovviamente! Il calcio mi piace, e quando posso seguo mio fratello. Una volta l’ho seguito anche quand’era andato in ritiro”.

Due volti cordiali, quelli dei Merlarati. Pacati, dai modi misurati, pochi fronzoli. Nei sogni, però, Fabio e Laura divergono.

“Io vorrei innanzitutto giocare a calcio per tanto tempo – commenta Fabio – mi piace troppo, poi, una volta finita l’università, vorrei lavorare nell’azienda di mio padre, qui dove vivo ho quello che mi serve, sto bene così”.

“Io invece vorrei viaggiare – prosegue Laura – studio lingue a scuola e, anche se non so bene cosa vorrei fare da grande, penso che provare esperienze all’estero sia stupendo. Se in futuro avrò la possibilità proverò”.

Fabio, intanto, è in piena corsa per la doppia gloria calcistica. Primato con la Juniores, play-off di nuovo con la prima squadra. Che quest’anno sia servito il bis?

“Me lo auguro – conclude Fabio – mi sto impegnando molto, così come tutti gli altri. Spero di togliermi delle soddisfazioni, poi l’anno prossimo chissà, arrivasse la possibilità di provare qualche categoria superiore ben venga, sarebbe uno stimolo nuovo. Ma facciamo un passo alla volta”.