MEMORIE/ Passarini: “La mia serie B, dieci minuti di gloria”

MEMORIE/ Passarini: “La mia serie B, dieci minuti di gloria”

by 23 Settembre 2012

 Quel ricordo gli arde nel cuore. Chievo-Bari, il “Bentegodi” vestito a festa, sul campo la palla schizza gioiosa verso la Serie A. Dagli spalti di fede clivense, un tripudio di cori e colori fotografa la magia di una giornata da incorniciare. “Salta con noi, Beppe Iachini” canta il popolo gialloblù, osannando il tecnico della risalita in Serie A. Tra gli eroi della promozione c’era anche lui, Mattia Passarini, allora terzo portiere del Chievo. A dieci minuti dal termine del campionato, Beppe Iachini gli regala il passaggio più intenso della sua carriera: esordio in Serie B davanti a più di ventimila persone, a difendere i pali negli ultimi istanti del giorno più bello di un’annata trionfale.

“ Da brividi, quello sicuramente è stato il momento più bello della mia vita calcistica. Tornati in A dopo un solo anno di Serie B, annata straordinaria, pazzesca, esordio davanti a migliaia di persone nel giorno più bello. Fu un momento incredibile, non c’è che dire ”.

Quel Chievo seppe stupire, di nuovo, alla faccia delle critiche e dei musi lunghi dopo la retrocessione.

“ Esatto, fu un campionato spettacolare. Fummo sempre sul pezzo, sempre là davanti tra le prime. Avevamo un gruppo importante, e Iachini fu bravissimo a rendere tutti partecipi nella risalita. E’ un grande allenatore, e lo sta dimostrando ancora oggi ”.

Parla di Iachini, che ricordo porta dell’ex tecnico del Chievo?

“ Un gran motivatore, bravo a preparare le partite sul campo e altrettanto capace di trasmettere gli stimoli giusti. Se ripenso alla mia carriera, senza nulla togliere a nessuno, penso sia stato il miglior allenatore che ho mai avuto”.

Ha trascorso 12 anni da professionista prima di passare nei dilettanti: quali furono i momenti più belli?

“ La promozione in Serie A su tutte fu il momento più bello e più intenso della mia carriera. Ma non dimentico tante altre cose, come gli allenamenti con Toldo quando ero alla Fiorentina: un grande uomo, sia in campo che fuori ”.

Chi, tra gli ex compagni, ricordi con piacere?

“ Ripeto Toldo, ma anche Fontana qui al Chievo, un grandissimo professionista. Dico anche Squizzi, per me ha fatto meno presenze di quante ne avrebbe meritate. E’ un ottimo portiere e una grande persona: la sua presenza nello spogliatoio si sente eccome, e chi lo conosce sa a cosa mi riferisco”.

Poi, il ritorno nei dilettanti: motivo della scelta?

“ Dopo la promozione in A, avevo offerte dalla Serie C. Potevo continuare, però c’era la regola degli under e tante squadre compravano portieri giovani per far fare loro esperienza. Rischiavo di girare l’Italia senza giocare mai, ho preferito tornare nei dilettanti per essere protagonista, così sono ripartito da Cerea”.

Rimpianti?

“ Zero, il calcio dilettante è un altro mondo rispetto ai professionisti, ma mi trovo benissimo e sono stato bene ovunque e non rinnego la mia scelta ”.

Chi, tra i dilettanti, ti ha sorpreso di più?

“ Scelgo un mio ex allenatore, Patrizio Minozzi. L’ho avuto a Cerea e l’ho seguito anche a Casaleone: per me è il miglior tecnico tra i dilettanti”

Ora sei al Real Vigasio: come procede?

“ Benissimo, l’ambiente è ottimo, la società ci segue e abbiamo un bel gruppo. Puntiamo ai playoff, e abbiamo tutti i mezzi per arrivarci”.

Concludiamo con uno sguardo al domani: progetti per il futuro?

“ Calcisticamente penso e spero di finire la carriera al Real Vigasio. Poi credo che comunque resterò nel calcio, mi piacerebbe allenare i più piccoli, sempre in una società dilettantistica. Nella vita faccio l’assicuratore, mi trovo bene ed è un impiego che mi soddisfa, cercherò di continuare così, conciliando il tutto come sto facendo ora” .

Riccardo Perandini