Malcesine, la salvezza è l’equilibrio tra necessità e virtù. Il pres. Prandini: “Remiamo uniti”

Malcesine, la salvezza è l’equilibrio tra necessità e virtù. Il pres. Prandini: “Remiamo uniti”

by 3 Marzo 2016

Necessità e virtù. Virtù e necessità. Il calcio a Malcesine è questione di equilibri sottili, fragili come le foglie d’autunno. Il presidente Prandini lo sa bene, e non ne fa mistero. Prandini è conduttore affabile e paziente, pacato ed equilibrato ragionatore. Fare calcio sull’alto lago è un’avventura vera e propria. Dieci mesi di campionato sono una grande opera di tessitura: chi allena fa del verbo ‘arrangiarsi’ un principio irrinunciabile.

Qui il programma non esiste, o meglio: è l’improvvisazione ragionata il programma. Le difficoltà ad organizzare gli allenamenti e le convocazioni domenicali si sovrappongono di settimana in settimana, complici i ritmi lavorativi imposti da chi opera nel turismo. L’Us Malcesine è il risultato degli sforzi di chi, come Prandini, vuol mantenere in piedi l’anima calcistica del paese. Sforzi che, inevitabilmente, passano attraverso un’incertissima lotta salvezza.

“E’ dura quest’anno – commenta – mister Monese non ha avuto la possibilità di allenare in modo ‘normale’, diciamo così. Lo sapeva, qui tutti sono consapevoli della situazione dell’alto lago. Ma quest’anno i problemi sono raddoppiati. Ogni domenica qualcuno va in ferie, s’aggiungano le fisiologiche defezioni per squalifiche o infortuni, fare la squadra la domenica è un’impresa. Però non posso certo tirare le orecchie ai miei ragazzi: la stagione qui è durata moltissimo ed è faticosissima. Le ferie di tutti sono meritate e sacrosante: guai a metterlo in dubbio. Faremo di necessità virtù, come sempre”.

Prandini sa cosa l’aspetta. Play-out, male che vada, o un rush finale da brividi per evitarli. Le prossime due sfide, Albarè e PescantinaSettimo, sulla carta sono proibitive. Eppure il presidente non demorde: la fiducia nei suoi ragazzi non lo abbandona mai.

“Qui se c’è una cosa che non manca è l’unità del gruppo e l’entusiasmo – conclude – non siamo male, se avessimo sempre la rosa completa ce la giocheremmo con tutti. Stiamo in piedi con la forza di volontà, attingendo a piene mani anche dalla Juniores. Abbiamo perso due pedine importanti come Mantovani e Chincarini, andato nella Promozione Trentina, ma siamo vivi. Il collettivo ha la scorza dura: lotterà per non retrocedere fino alla fine. E’ il nostro destino calcistico, non ci tiriamo indietro”.