L’Union Grezzana piega l’Albaronco nello scontro diretto e vola a più cinque. Il tecnico Matteoni: “Indovinata la partita perfetta”

L’Union Grezzana piega l’Albaronco nello scontro diretto e vola a più cinque. Il tecnico Matteoni: “Indovinata la partita perfetta”

by 16 Febbraio 2015

La partita perfetta. La prestazione superlativa nel momento più opportuno. La prova del nove superata a pieni voti, con quella brillantezza che, col suo candore, ha dissolto in un pomeriggio gli spettri del possibile sorpasso dell’Albaronco. Se qualcuno pensava che un po’ di foschia fosse calata su Grezzana, ha avuto dal campo la risposta che cercava: no, di nebbia in Valpantena non c’è traccia. Chiamati alla riscossa nella partitissima di giornata, gli ‘oranges’ di Andrea Matteoni hanno sfoderato la più classica delle, chiamiamole così, partite della vita. Quella rincorsa col pensiero e col desiderio, quella preparata sul campo e a parole, sera dopo sera, settimana dopo settimana. Quella che, per ridurre la sintesi ai suoi principi primi, traduce in novanta minuti mesi di preparazione su tutti i livelli: tecnica, fisica, tattica, mentale. Soprattutto mentale: perchè è quando la mente è libera, sveglia, sgombra da inquilini superflui, che le gambe girano a mille.

Andrea Matteoni non ha dubbi nel commentare l’uno a zero con cui il suo Union Grezzana si è imposto sull’Albaronco. Il successo è meritato, legittimato da una supremazia a suo avviso netta sia sul piano del gioco che delle occasioni create. E ora, a cinque punti dalla seconda, il volo della capolista si fa ancora più leggiadro.

“Ieri abbiamo giocato una delle nostre migliori partite – commenta Matteoni – in campo ho visto una squadra tosta, che ha iniziato con l’approccio giusto e ha interpretato bene la gara per tutto il suo corso. Ho rivisto quell’intensità e quella voglia di di aiutarsi, di raddoppiare, di proporsi per il compagno che finora è stata la nostra arma in più. Direi che il successo è meritato e sarebbe potuto essere ancora più rotondo”.

Matteoni, di suo sempre pronto a sfoderare un buonsenso d’oraziana memoria, scucisce un po’ quella legittima prudenza che ha accompagnato la cavalcata dei valpantenati. Un pensierino al titolo, confesserà, se lo concede. Però, ad una condizione:

“Quando sono arrivato qui la dirigenza mi ha chiesto di mantenere la categoria – spiega – c’è stato un grosso cambiamento e dunque credo sia giusto volare bassi almeno all’inizio. Poi però guardo la classifica e leggo 44 punti in 21 giornate. Vuol dire che siamo riusciti a creare un’alchimia importante. Chi guarda la squadra da fuori mi ha confessato che ora vede sacrificarsi anche coloro che, in passato, davano spesso l’impressione di poter dare qualcosa in più. Per me è un attestato di stima importante, e al primato un po’ ci penso, ovvio. Però lo dico: questo Grezzana può ambire al primo posto se mantiene quell’intensità che ho visto ieri. Senza facciamo fatica, soprattutto con le squadra di medio-bassa classifica, il campo ce l’ha dimostrato. Sappiamo bene come interpretare le partite, mi auguro che i ragazzi riescano a mantenere questo spirito. Andare a mille fino alla fine sarà dura, ma è l’unico modo per rimanere davanti”.