Lugagnano, ripartenza senza traumi. Il diggì Campedelli: “Retrocessione dimenticata, ricominciamo dai giovani”

Lugagnano, ripartenza senza traumi. Il diggì Campedelli: “Retrocessione dimenticata, ricominciamo dai giovani”

by 31 Luglio 2014

Lugagnano volta pagina: il passato non torna più. Volgere lo sguardo all’indietro non serve, la retrocessione è già un ricordo lontano. Una brutta annata prontamente rimossa, cancellata dalla memoria. La dirigenza ha fatto tabula rasa di ciò che è stato. Inutile piangere sul latte versato: acqua passata non macina più, infatti, recita un vecchio adagio popolare.

Il Luga ripartirà dalle proprie certezze, dai propri uomini fidati, uno su tutti: Raffaello Bendinelli, simbolo e bandiera dei gialloblù, da quest’anno in veste di secondo allenatore affiancato al tecnico Filippo Damini.

“E’ un onore e un piacere che sia ancora con noi – spiega il diggì Campedelli – Raffaello è stato una nostra bandiera e pochi come lui sanno capire gli umori dell’ambiente qui a Lugagnano. Persone come lui è meglio averle al proprio fianco”.

Uomini navigati ma non solo. Il Luga non sarà solamente un concentrato d’esperienza. Tutt’altro: chi conosce la politica societaria può immaginare perchè. L’orgoglio d’aver fatto esordire numerosi ragazzi del vivaio in prima squadra, qui, è un sentimento che tutti vogliono cullare ancora. L’età media sarà ancora giovanissima: basta scorrere i nomi della rosa. Il mix è di quelli importanti: il campo dirà di che pasta sarà fatto il nuovo Lugagnano.

“Siamo orgogliosi del nostro vivaio – commenta Campedelli – così come del fatto di averne potuto attingere a piene mani nel corso di questi anni. Proseguiremo sulla stessa falsariga, la nostra filosofia non cambia”.

Cautamente ambizioso, dai toni morbidi e pacati è l’allenatore Damini, pronto a smorzare facili entusiasmi.

“Non parlo di obiettivi ora, la rosa è giovanissima e tutta da scoprire – conclude il tecnico – sarà importante conoscersi per creare un bel clima già da subito, il resto lo dirà il campo. Favorita? Dico il Caldiero”.