L’Olimpica Dossobuono si stringe per l’ultimo saluto a Gianluca Brazzoli

L’Olimpica Dossobuono si stringe per l’ultimo saluto a Gianluca Brazzoli

by 22 Novembre 2016

Il Giangi non lo vedevi, troppo veloce. Ma sapevi che c’era. Il primo ad attaccare e il primo a difendere, velocissimo”. Gianluca Brazzoli lo ricorderanno così, come lo descrive Bonomi, suo ex compagno all’Olimpica Dossobuono, dove giocava: imprendibile. Una freccia, più veloce, talvolta, anche della palla. Incursore tuttocampista, versatile, bravo a spingersi in avanti come a ringhiare sull’avversario. Brazzoli era una delle colonne dell’Olimpica. Uno di quelli che la maglia l’ha sudata davvero, onorando quei colori che ha contribuito a portare in alto, con due recentissimi balzi in avanti dalla Seconda alla Promozione.

L’Olimpica, per lui, come per i compagni, era la seconda casa: luogo di condivisione privilegiato, grembo fecondo, accogliente, di un gruppo di calciatori divenuti amici stretti, strettissimi, dentro e fuori dal campo. Dove ha gioito, festeggiato, rincorso, raggiungendoli coi compagni, i sogni di gloria che il campo era pronto a regalare, sicuro, pure lui, che tutta l’Olimpica li meritasse. Della ‘rossa’ che giocava a memoria, così come la dipinse il demiurgo Giuseppe Bozzini, l’allenatore dei trionfi e anche quello attuale, si ricorderanno gli avversari e chi ha avuto la fortuna di vederla all’opera. Gianluca Brazzoli era uno degli ingranaggi migliori di quel meccanismo che rasentava la perfezione per bellezza e pragmatismo.

Un ‘olimpico’ vero: pulito, sportivo con la ‘S’ maiuscola, cubitale, atleta in continua crescita, come i suoi compagni e la società tutta.

L’ultimo saluto vogliamo che sia un abbraccio forte, di quelli sinceri sul serio, come quando si urla al cielo per la gioia di un goal. Ricordandolo con il sorriso: il suo sorriso, che non mancava mai, e, ne siamo certi, non se ne andrà dal suo candido volto.