L’INTERVISTA/ Bortoletto si affida a Gatti. E l’Avesa graffia alla fine

L’INTERVISTA/ Bortoletto si affida a Gatti. E l’Avesa graffia alla fine

by 30 Maggio 2012

 Un fulmine a ciel sereno. Inaspettato, decisivo, tra il magico e il propizio. Minuto 112’: Nicolò Gatti scende sulla destra, rallenta e punta Rollo, poi il dribbling secco e la botta incrociata: la palla entra, inesorabile. Un gioiello di rara bellezza: Avesa esplode, il pubblico, foltissimo, prorompe in un giubilo di gioia. In campo è festa grande, anche la panchina helladina, urlante con le mani al cielo, irrompe sul terreno di gioco. Il Dossobuono, arcigno ma mai pericoloso per tutta la gara, alza bandiera bianca. Al 118’ Zambelli trova il pareggio insperato, ma è un fuoco di paglia: nel recupero Castiglioni bisticcia con l’arbitro che gli sventola il rosso sotto il naso. E’ la scena che fa calare il sipario sulla gara: un istante dopo, il signor Zandonà  sancisce il termine dell’incontro. L’Avesa vola, e dopo un campionato con la quinta marcia innestata, sarà il Povegliano l’ultimo ostacolo verso la promozione:

“ Un avversario che non conosciamo – commenta l’allenatore Bortoletto, raggiante per il passaggio del turno – ma che, stando a quel che si sente in giro, gioca un gran calcio, possiede un’ottima rosa con diverse individualità di spicco e ha in Colantoni un allenatore sicuramente all’altezza delle proprie ambizioni. E’ la partita dell’anno, saranno i 90’ più importanti dell’intera stagione, cercheremo di farci trovare pronti. Nel calcio si inizia sempre zero a zero: ci proveremo  ”.

Avesa-Olimpica Dossobuono: 120’ di tensione, di pura trance agonistica. Passaggio del turno meritato?

“ Sì, è stata una partita non bella, in cui s’è cercato poco il bel gioco, sia per l’alta posta in palio, sia per il campo che di certo non favorisce il fraseggio e la manovra. Il Dossobuono s’è dimostrato un ottimo avversario, ha lottato con grande agonismo ma, a conti fatti, non è mai riuscito a rendersi veramente pericoloso. Come noi, d’altronde, prima del goal di Gatti non avevamo mai inquadrato la porta: le occasioni sono state davvero poche da ambo le parti ”.

0-0 nei 90’, poi la magia di Gatti e un finale al cardiopalme dopo il pareggio di Zambelli: qual è stato il fattore che maggiormente ha inciso sul vostro passaggio del turno?

“ Innanzitutto la compattezza di squadra, abbiamo giocato con grinta e ordine dal primo all’ultimo minuto. Poi la differenza l’hanno fatta i giovani: chiamati a sostituire due veterani come Viscione e Murari, Gatti e Lui hanno dato un apporto fondamentale per il passaggio del turno, il primo per il goal e l’agonismo che lo contraddistingue, il secondo per la generosità con cui ha corso per tutto il fronte offensivo, regalando, nel finale, anche qualche giocata delle sue. Per me che li ho cresciuti nella Juniores lo scorso anno, è una soddisfazione doppia. Ora la finale: sotto a chi tocca”.

Riccardo Perandini