L’INTERVISTA/ Bertolaso: “Stupito da Tregnago e Isola Rizza”

L’INTERVISTA/ Bertolaso: “Stupito da Tregnago e Isola Rizza”

by 14 Giugno 2012

 La stagione 2011/12 è andata in archivio: ora, come da prassi, si pensa già a quello che sarà il prossimo anno con gli interrogativi di sempre da parte degli addetti ai lavori.

  • Matteo Bertolaso, dopo l’infelice esperienza di quest’anno alla guida del Minerbe, durata solo cinque gare, analizza quello che è stato il campionato e i suoi programmi futuri.
  • Matteo, cosa pensi del girone B di Prima Categoria di quest’anno?
  • "E’ stato uno dei più combattuti del panorama dilettantistico veronese. Tanto equilibrio, qualche attesa rispettata (Provese, Belfiorese, Hellas Monteforte hanno confermato le aspettative giocando un torneo da protagoniste), sorprese positive (il Tregnago di mister Mafficini e l’Isola Rizza di Masorgo hanno scalato la classifica superando ogni pronostico iniziale) e qualche verdetto inaspettato come quello del Minerbe, retrocesso in Seconda Categoria".
  • Parlando in generale, anche a livello dilettantistico esistono varie difficoltà per una squadra, indipendentemente dall’obiettivo prefissato dalla società?
  • "Direi proprio di sì. Le variabili e le difficoltà che sorgono nell’arco di una stagione sono infinite. Se in più si pensa di superare ogni ostacolo cambiando il mister, si può commettere l’errore di non risolvere i problemi e offrire ai giocatori un alibi molto pericoloso per il prosieguo della stagione. Lo sostengo da sempre: per raccogliere risultati nel calcio si deve sbagliare il meno possibile. Dentro ma anche fuori dal campo: non si deve sottovalutare niente, altrimenti ci si espone a rischi elevatissimi".
  • Secondo te cosa serve per raggiungere gli obiettivi?
  • "Per raggiungere gli obiettivi serve organizzazione, competenza, gruppo, entusiasmo, umiltà, serenità, programma serio con scelte condivise e, perché no, anche un pizzico di fortuna. Fretta e impulsività, invece, non agevolano il lavoro di mister e giocatori".
  • Cosa non ha funzionato a Minerbe?
  • "Per me il campionato appena concluso è stato fin da subito condizionato da una serie di decisioni quantomeno discutibili: dal mio esonero, da imbattuto dopo cinque giornate, alla cessione di elementi che avrebbero sicuramente fatto comodo alla causa nero verde – che hanno prodotto un cammino travagliato con tre allenatori in una stagione, un penultimo posto e una retrocessione impensabile fino a qualche mese fa. Un vero peccato, soprattutto dopo il positivo campionato dell’anno scorso: c’eravamo regalati un 7^ posto e grandi soddisfazioni con una squadra partita con minori ambizioni. Bastava solo continuare a credere a quella strada".
  • Quali sono i tuoi programmi per l’anno prossimo?
  • "Ancora nessuno. Spero di poter valutare soluzioni serie, sinceramente non m’interessa la categoria. Credo che per ogni allenatore la speranza sia trovare una Società che trasmetta la serenità giusta per lavorare e un gruppo che abbia fame e voglia di crescere divertendosi. Senza queste semplici premesse credo sia molto difficile fare calcio, in qualsiasi categoria“.
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Stefano Paganetto