LINEA DIRETTA/ Novembre, tra prosa e poesia, imperfezione e necessità

LINEA DIRETTA/ Novembre, tra prosa e poesia, imperfezione e necessità

by 10 Novembre 2012

Sussurri che si rincorrono, spifferi che sibilano nell’aria. Rumori taciti, beffardi, incerti come la vista nella foschia. A passo lento novembre incede, con i suoi scricchiolii, le sue caduche verità. Il campionato naviga lemme verso l’inverno, minando l’equilibrio di chi già vacilla. A meno di un mese dalla riapertura del mercato, un alone di mistero scende tra le sensazioni della Verona calcistica, mischiando la follia al buonsenso, la rabbia alla pacatezza, il coraggio alla sfrontatezza. L’instabilità è l’orizzonte psicologico con il quale confrontarsi, il terreno su cui poggiare: ingannevole, misterico, forse poetico. Parte dei successi di maggio nascono ora: l’occhio indagatore si ferma, la mente viaggia, interpretando il passato e immaginando il futuro. Capacità a novembre fa rima con sincerità: con se stessi, coi compagni, con l’allenatore e i dirigenti. Sul trampolino del cambiamento l’uomo è nudo, spoglio da remore, necessità, false illusioni. Artefice delle sue fortune, ha la possibilità di stravolgere, correggere, decidere di non toccare nulla. Importante, per non dire fondamentale, sarà il peso specifico delle decisioni che verranno prese. Molti saranno i pensieri che si inseguono, le novità, i passaggi da cogliere al volo: noi saremo sul campo, assieme a voi, e ogni mutamento non passerà inosservato. Seguiteci, tra annunci e smentite, proclami e capitomboli della sorte, l’avvicinamento a dicembre non vi lascerà delusi.

 

Novembre invita a pensare, riflettere, discutere. Palesa il mondo del calcio per ciò che è veramente: un racconto popolare. Interessante, consolante, ripetitivo ma divertente,  sempre  vivo. Degno di attenzione, letteratura, del fascino delle diatribe del cosiddetto “Bar Sport”. Il “Bar Sport” a novembre è ovunque, nelle case e nelle piazze, per i campi e le tribune, gli spogliatoi e le sedi sociali, i ristoranti e le osterie. Immaginatelo: il giornale sul frigo dei gelati, un argomento di cui discutere, opinioni che si incrociano in una tiritera che non stanca mai. Il giornale siete voi, l’argomento è la vostra vita, tra lavoro e campionato, stress e calciomercato, il frigo dei gelati il luogo in cui vi trovate. La magia di una delle consuetudini più italiane, a novembre zampilla ovunque: coglietela, ci sarà del pane per i vostri denti.

 

Novembre è la palestra della passione, dove l’imperfezione incontra la necessità sconfinando nella poesia. Il ritmo lento, la routine, le prime piogge, l’incedere dell’autunno, talvolta tolgono energie e stimoli. Il segreto però c’è: sta nel trovare il bello del sacrificio che compiamo ogni settimana. Anche quando sembra inutile, anche quando forse è fuori luogo. E lì, è l’imperfezione ad esser, a suo modo, perfetta: aggira i problemi, supplisce le mancanze, fa fronte alle necessità. Ci riporta alle origini, per le strade, negli spiazzi, negli oratori. Quando bastava la voglia di divertirsi, dei compagni, un pallone e l’invenzione più grande di tutte: un campo spelacchiato. Dove le regole sono il buonsenso, le sconfitte poetiche, le vittorie sublimi. Dove, quando non ci sono le porte, chiunque sa riconoscere un tiro all’incrocio senza l’incrocio: basta il tiro. Imperfezione, necessità, poesia: tutto ritorna, il segreto di tutto è lì, uno e trino. Ricordatevelo mentre vi allacciate gli scarpini, un orgoglio fiabesco vi riempirà l’animo. Per i botti di calciomercato per fortuna c’è ancora tempo, voi badate a tenerla accesa, la fiammella della passione: nel bene e nel male, vi aiuterà, strappandovi un genuino sorriso. E non è poco, di questi tempi.

Riccardo Perandini