LINEA DIRETTA/ Il finale di stagione, dove il tempo corre più veloce. Che sapore ha la fugacità?

LINEA DIRETTA/ Il finale di stagione, dove il tempo corre più veloce. Che sapore ha la fugacità?

by 25 Marzo 2013

Fugacità. Non esiste altro termine per inquadrare, con una sola parola, i risvolti, i significati, le vibrazioni del finale di stagione. Sei partite alla fine, il tempo per i calcoli, i sermoni, i confronti, è finito. Al massimo ci sarà la possibilità cambiare qualche virgola, di limare qualcosa in superficie. La sostanza però, quella è e quella rimane. I contorni sono ben definiti, non ci sarà spazio per grandi sorprese. L’unico fattore fondamentale, è il tempo. Un tempo che corre, veloce, fugace, inesorabile. Non sembrerà vero, ma questo mese e mezzo volerà. Per tutti, o quasi. Per alcuni sarà un’agonia, ma la matematica ancora non ha imbracciato la bacchetta: tutto dunque, è ancora possibile, in linea di massima. Il tempo però, diceva Puliero, “l’è gato”. Molto dipenderà da chi gioca, molto dal destino… dagli arbitri. Sì, gli arbitri. Perchè anche loro, volenti o nolenti, nel bene o nel male, influiranno sulla gloria o la dannazione di tanti giocatori. E’ il prezzo da pagare per chi fa parte di un mondo incerto come il nostro. Qualcuno avrà il sentore di essere artefice del proprio destino, altri di averne uno già segnato, o irrimediabilmente cambiato da imperizie altrui. In questi 90 minuti moltiplicati per sei, ogni cosa riceverà un’etichetta, un numero, una spiegazione, un giudizio. Un intero campionato prenderà forma in questi istanti veloci che vi rincorreranno, vi investiranno, vi capiteranno di fronte. Noi vi auguriamo le migliori fortune, l’auspicio è che ognuno, alla fine, raccolga il frutto dei propri meriti. Non è utopia, se ci pensate; per lo meno non ancora. Buon finale di stagione a tutti, ci risentiremo per i bilanci finali.