LINEA DIRETTA/ Febbraio ingrana la quarta: che parte recitiamo?

LINEA DIRETTA/ Febbraio ingrana la quarta: che parte recitiamo?

by 2 Febbraio 2013

Febbraio fa capolino, burlandosi dei precari equilibri dei campionati di casa nostra. Il secondo mese dell’anno nuovo che incede è questione di attimi, brividi, treni che passano. Un viaggio tra il possibile e l’impossibile, passando per quell’elemento imponderabile che da sempre, sornione, passeggia per i campi di casa nostra. Febbraio è il mese dove ancora tutto può succedere, in cui l’ottimismo può ancora essere cavalcato. E’ il periodo, per dirla con filosofia, dove tutto è in potenza e nulla in atto. Un po’ come il fuoco secondo Eraclito, in eterno divenire. Un po’ come il tempo secondo Sant’Agostino, “distensio animi”, un’estensione dell’animo umano attraverso la quale cogliamo l’essenza della vita che scorre davanti ai nostri occhi. Nella rincorsa verso il maggio dei grandi sospiri, febbraio è l’ultimo treno per la ricerca d’identità che inseguiamo da mesi. O carne o pesce, o bianco o nero. Da marzo, un posto per i Don Chisciotte del terzo millennio non ci sarà più. Tra un mese sarà tempo di calcoli, conferme, necessità. La realtà effettuale prenderà il sopravvento, senza mugugni, sospiri, abusi di improbabili periodi ipotetici. Il tempo dei se, dei ma e dei forse sta per finire. Rivoluzione, stravolgimento, mutazione: la via del cambiamento a febbraio è ancora percorribile. L’incedere metamorfico del campionato durerà altre quattro settimane, giorno in più, giorno in meno: decidiamo che parte vogliamo recitare. Lasciamo che sia il campo, a decretare se era quella giusta per noi.