L’IMPENNATA/ San Giovanni non molla. E l’Ilarione fa festa alla fine

L’IMPENNATA/ San Giovanni non molla. E l’Ilarione fa festa alla fine

by 30 Maggio 2012

Un anno in salita. Sempre a rincorrere, a seguire la scia di chi sta davanti. Falcidiati dagli infortuni e da una malasorte mai come quest’anno di casa sulle sponde dell’Ilarione. L’ultimo posto a ritorno inoltrato, il sofferto esonero di Tirapelle, un gruppo che, pur unito, sembrava non riuscire mai a trovare il bandolo della matassa. Poi la svolta, la solidità difensiva ritrovata dopo il recupero di alcune pedine chiave, le vittorie decisive negli scontri diretti: è una salvezza al cardiopalme, quella colta dal San Giovanni Ilarione. Tutta racchiusa in 180’, nei due scontri con il Santo Stefano dell’indimenticato ex Cengia e col Real Monteforte, spedito ai play-out all’ultima giornata. Tra i protagonisti più rappresentativi della riscossa biancazzurra c’è Alberto Baldinazzo, roccioso difensore ex Provese, Lonigo e Sambonifacese. Bloccato da un infortunio per tutta l’andata, ha saputo risollevare le sorti di un fragile reparto difensivo con un girone di ritorno da applausi. Anche con un goal, fondamentale per cogliere il pareggio contro il Santo Stefano, con un punto importante che ha permesso a Bottaro e compagni di giocarsi tutto nel derby col Monteforte. Autentica colonna della retroguardia biancazzurra, Alberto racconta così la palpitante salvezza del San Giovanni:

“ E’ stata una salvezza sofferta perché nessuno si sarebbe aspettato di dover soffrire così tanto. Purtroppo per una serie di episodi negativi ci siamo ritrovati ultimi a ritorno inoltrato e a pagare per tutti è stato il mister Tirapelle, cui, tra l’altro sono molto legato. Per fortuna nel finale ci siamo rialzati ”.

Perché tutta questa difficoltà, per raggiungere una salvezza che sembrava assolutamente alla portata del San Giovanni?

“ Per diverse partite sono mancati dei giocatori importanti e pure io ho dovuto saltare diverse gare per uno strappo. Poi ci è mancata la maturità di gestire alcune situazioni, troppo spesso ci siamo scoperti nei momenti meno opportuni e abbiamo pagato caro alcune ingenuità. Questo insieme di fattori negativi, alla lunga, ha quasi compromesso il nostro campionato ”.

Siete passati da una resa quasi incondizionata alla salvezza diretta: cos’è scattato nello spogliatoio?

“ Dopo il cambio di panchina, senza imputare nulla a un ottimo tecnico com’è Tirapelle, è arrivata la fantomatica “scossa”. Di domenica in domenica siamo scesi in campo con uno spirito diverso, più attento e più combattivo. Fondamentali poi, sono state le due ultime partite contro Santo Stefano e Real Monteforte ”.

La salvezza in 180’: raccontaci gli ultimi atti del vostro campionato.

“ Contro il Santo Stefano meritavamo ampiamente la vittoria, dopo il mio goal sembrava fatta poi un dubbio rigore concesso a Cengia ha riportato i conti in parità. E’ stato comunque un punto importantissimo, perché ci ha permesso di agganciare il Real al quintultimo posto. L’ultima giornata era un vero e proprio spareggio: abbiamo giocato la miglior partita dell’anno, vincendo per tre a zero con una tripletta di Beschin, uno dei simboli del San Giovanni ”.

Visto l’ottimo girone di ritorno da te disputato, le voci di mercato si rincorrono. Sei uno dei difensori giovani più apprezzati della categoria: quale sarà il tuo futuro?

“ Il mio cartellino è di proprietà del Lonigo, ma personalmente vorrei tornare a giocare all’Aurora Cavalponica, la squadra del mio paese. C’è da dire però che a San Giovanni sono stato benissimo, e se puntassero su di me potrei anche restare volentieri. Al momento non posso ancora dire nulla: deciderò nel corso dell’estate ”

Riccardo Perandini