L’exploit del Garda. Zampini: “L’obiettivo è il bel calcio: il resto è una conseguenza””

L’exploit del Garda. Zampini: “L’obiettivo è il bel calcio: il resto è una conseguenza””

by 18 Marzo 2013

Garda: è exploit. L’undici di Tommasi ha assorbito il salto di categoria: lo dicono i numeri, le voci, i pareri degli addetti ai lavori. In riva al lago la neopromossa Garda ha imparato a farla da padrone. Merito della coerenza, del lavoro che paga, di un progetto che sta iniziando a dare i suoi frutti. C’è un processo di crescita notevole, alla base della risalita del Garda. Un’evoluzione figlia di un progetto imbastito in estate, appena dopo il salto di categoria ottenuto con straripante vantaggio sulle inseguitrici. Il Garda piace, convince, regala emozioni. E se in campionato la storia si fa interessante, il cammino di Coppa lo è ancora di più. La formazione rossoblù è ad un passo dalla finalissima, ed è impossibile non cullare pensieri dolci. Non a caso, c’è un sincero ottimismo, nelle parole di Vittorio Zampini, presidente della compagine lacustre:

“Siamo molto soddisfatti, abbiamo creduto in un progetto che si sta rivelando vincente. I giovani sui quali abbiamo puntato stanno dando risposte più che confortanti, e ora non ci poniamo limiti”.

Parla di progetto. A che programma si riferisce?

“Alla volontà societaria di ringiovanire la rosa per costruirsi un futuro. Abbiamo mantenuto l’ossatura portante, per poi inserire diversi ragazzi giovani. S’è formato un gruppo interessante, che ha saputo nel tempo trovare la sua identità. Ora siamo una bella realtà, il Garda pratica un bel calcio e sa essere cinico. Stiamo crescendo costantemente, ed è per questo che parlo di progetto riuscito”.

Elogia i suoi giovani. Ce n’è uno in particolare che meriterebbe una menzione?

“Sì, Cela. Sta dimostrando di essere un ottimo giocatore, molto maturo per la sua età. A lui va un mio plauso personale”.

E nello spogliatoio invece, chi è la figura di spicco, il leader?

“Non ho dubbi: Dorizzi. Spero che qualcuno non si arrabbi, ma penso che tutti comprendano perchè faccio il suo nome. E’ il nostro giocatore più rappresentativo, non c’è dubbio”.

Parliamo della squadra: qual è il pregio che più la conforta?

“Il fatto che pratichiamo un bel calcio. Abbiamo insistito tanto su questo concetto, e vedo che il messaggio è passato. Per noi dirigenti, è motivo di grande soddisfazione”.

La lacuna?

“A volte ci smarriamo, non siamo concentrati o cinici come potremmo e dovremmo. Lì dobbiamo migliorare”.

Veniamo alla Coppa: tenete alla competizione? Dove nasce il vostro exploit di Coppa?

“Nasce dal chiaro intento di considerare la Coppa un banco di prova fondamentale prima del campionato già in estate. Avevamo responsabilizzato i ragazzi: volevamo vedere di che pasta erano fatti. Si son dimostrati all’altezza, e da lì è partito il nostro cammino. E se devo essere sincero, le nostre vittorie raccolte sin qui in Coppa sono tutte meritate, anche contro signore squadre”.

Garda su due fronti: qual è la prerogativa? Concludiamo: per cosa giocherà il Garda, qual è il reale obiettivo societario?

“La prerogativa è continuare la crescita e mantenere costante il livello qualitativo del nostro gioco, che al momento è più che soddisfacente. Questo è il nostro obiettivo: il resto sarà la naturale conseguenza”.