LEADER/ La metamorfosi di Carigi: ” Io regista? Nessun problema, conta il gruppo “

LEADER/ La metamorfosi di Carigi: ” Io regista? Nessun problema, conta il gruppo “

by 23 Ottobre 2012

Christian Carigi e la polimorfia. Storia recente, intrigante, figlia della duttilità di uno dei giocatori più in vista del campionato di Promozione. Mancino eclettico, imprevedibile, sempre incline alla giocata in bello stile. Nato per sgroppare sulla fascia, si trova quest’anno nel bel mezzo di un’inaspettata metamorfosi. Non più cursore, ma regista: l’idea di Piuzzi non è di quelle che lasciano il tempo che trovano. Certo, il cambiamento è da metabolizzare, ma Carigi ha doti tecniche importanti, affinate in anni e anni di categoria. In mezzo al campo mancava l’uomo d’ordine, in grado di dettare i tempi alla squadra. Da lì l’idea del dirottamento, orientata a sfruttare il genio raffinato dell’esterno ex Belfiorese e Oppeano.  

“ Il mister una sera me l’ha proposto – spiega Carigi – io mi sono messo a disposizione e non mi trovo male. Certo, credo che il mio vero ruolo resti quello dell’esterno offensivo, ma come regista comincio a capire i tempi, e per me può essere sempre un’opportunità in più da sfruttare ”.

Sei uno dei pochi reduci dall’anno scorso, nonché uno degli elementi più rappresentativi del San Martino: dopo la partenza difficile, è arrivata la svolta. A cosa è dovuta?

“ Penso che sia dovuta al valore di un gruppo che ha tanti giocatori di categoria superiore. Dovevamo diventare una squadra, siamo quasi tutti nuovi e serviva tempo. Ora cominciamo a giocare con un’altra mentalità, in campo c’è un’intesa maggiore e i risultati si sono visti: sarà importante trovare continuità ”.

Come giudichi il San Martino dopo l’imponente rinnovamento? E con Piuzzi, funziona?

“ Con Piuzzi va molto bene ed è un ottimo allenatore. Lo spogliatoio poi è unito, non ci sono problemi, grazie anche al fatto che in tanti ci conoscevamo già per aver giocato contro diverse partite. Poi spendo una parola per chi magari ha giocato meno: da parte loro non c’è nessun malumore, c’è la massima disponibilità e questo è veramente positivo ”.

Capitolo giovani: da veterano, qual è il tuo giudizio?

“ Devo essere sincero: il mio giudizio è positivo. In altri anni c’è stato il problema dei giovani, spesso magari legato più alla mentalità che alle capacità. A San Martino invece nessuno molla un centimetro, e tutti i nostri ragazzi sanno giocare al calcio, hanno tutto per crescere”.

Concludiamo, Christian. Il San Martino è in ripresa, però per parlare di obiettivi, come ammoniva Piuzzi, è ancora prematuro. Guardiamo alla parte alta del campionato: l’Ambrosiana è davvero la favorita?

“ Sì, noi l’abbiamo incontrata alla prima giornata. E’ finita zero a zero, ma potevamo sia vincere che perdere, è stata una gara molto incerta fino alla fine. Loro comunque sono una squadra valida, quadrata, che può contare su 18 titolari, e questa forse è la loro arma in più. Al momento sono la favorita numero uno, non lo si può negare ”.

Riccardo Perandini