L’Aurora riprova a brillare. Di Paola: “Lavoro e mentalità, vogliamo vincere”

L’Aurora riprova a brillare. Di Paola: “Lavoro e mentalità, vogliamo vincere”

by 24 Agosto 2013

Il volo dell’Aurora Cavalponica continuerà, imperterrito. La convinzione è forte, dalle parti di Veronella. Digerito lo scotto dell’eliminazione alla finale play-off, patita per mano del Santo Stefano, poi promosso in Promozione, il sodalizio presieduto da Stefano Bressan ha già posto le basi per improntare il prossimo campionato all’insegna di una quanto mai giustificata ambizione.

Presa coscienza delle qualità di un collettivo che non smette di stupire, a San Gregorio di Veronella proveranno a regalarsi un altro sogno. Perchè se volare col pensiero è gratuito, nomi alla mano, nel basso est veronese ne hanno il pieno diritto.

Il mercato ha regalato conferme importanti e autentici pezzi pregiati, Bottaro e Festival su tutti. In panchina è rimasto l’artefice del miracolo-Cavalponica, Salvatore Di Paola, una garanzia sotto tutti i profili. In società sono stati apportati piccoli aggiustamenti, migliorie che si faranno sentire, nel corso dell’annata sportiva.

Con l’auspicio, si intende tra le righe, di trovarsi un domani un gradino più in alto:

“Partiamo con ambizione – sostiene il tecnico Di Paola – non possiamo nasconderci. Non facciamo proclami però, non è nel nostro stile”.

Soddisfatto della campagna acquisti?

“Assolutamente sì”.

Il nome di spicco?

“Conta il gruppo. Poi però giocatori come Festival, Bottaro, Mazzucco, Scarsetto in porta, non possono non meritare una citazione. Spero si inseriscano bene e al più presto”.

S’alza l’asticella degli obiettivi: dove serve un salto di qualità?

“Nella mentalità, nel pensare partita per partita, e nel non sottovalutare nessun avversario. Sarà importante rimanere concentrati per dieci mesi, senza subire cali”.

Concludiamo: l’Aurora punta in alto. La squadra da battere?

“Non c’è. Noi vogliamo vincere: tutte le avversarie sono squadre da battere, ognuna può portarci via qualcosa. Per me una vale l’altra, anche i ragazzi dovranno capirlo”.