L’Ares si riscopre grande. Così Paiusco: “Dobbiamo seguire di più l’allenatore”

L’Ares si riscopre grande. Così Paiusco: “Dobbiamo seguire di più l’allenatore”

by 7 Novembre 2014

Ares tra le grandi: sorpresa? Forse. Vista l’età media del gruppo, qualcuno potrebbe essere legittimato a pensarlo. A Borgo Santa Croce però, sapevano d’aver allestito una rosa con criterio. Magari non da primato, ma certamente in grado di togliersi delle soddisfazioni. In tempo di presentazione società e staff sono stati chiari: le sofferenze dello scorso anno vanno evitate.

L’intento era chiaro: far tesoro degli errori di un anno, chiamiamolo così, d’assestamento in categoria. A guardar la classifica, almeno per il momento, la prima asticella l’Ares sembra averla già saltata agilmente. Ora c’è una continuità da trovare sul campo. Sempre con la stessa filosofia del guerriero innamorato, tanto cara al tecnico Pigatto.

“Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro che facciamo da tempo, anno scorso compreso – commenta Francesco Paiusco, trequartista tornato all’Ares dopo un biennio in Eccellenza a Caldiero – dobbiamo impegnarci a seguire di più le direttive del nostro allenatore. Al momento la classifica ci premia, ma ora è veramente cortissima, basta poco per salire o scendere”.

Entusiasmo e tranquillità all’Ares vanno a braccetto, di questi tempi. Sì, perchè Paiusco e compagni hanno trovato nella semplicità il loro punto di forza. La strada da seguire è ormai nota a tutti, così come a dove porti, qualora tutti si sforzino di percorrerla. Logico che il favore del pronostico bazzica ancora altrove, ma, se non altro, l’undici di Pigatto ha lanciato un segnale. Come? Trasformando gli auspici estivi in fatti concreti sul campo. Non un’impresa che riesce a chiunque, di questi tempi.

“Il campionato è equilibratissimo – conclude Paiusco – e diverso dagli altri anni dove sin da subito si capiva chi avrebbe lottato per i primi posti. Le squadre più attrezzate ci sono, magari alla lunga i valori usciranno, ma la classifica per ora dice questo. Noi dobbiamo sempre interpretare la nostra filosofia: se ci ha portato qui ora, può condurci là sopra anche alla fine. Siamo giovani, giochiamo un bel calcio e sappiamo affrontare anche le squadre più esperte. Il campo, finora, ha detto questo. Mi auguro si ripeta fino a maggio”.