L’Alba irradia un vivaio rigoglioso. Il resp. tecnico Zenari: “Fondamentale curare tutta la filiera. Vi spiego perchè”

L’Alba irradia un vivaio rigoglioso. Il resp. tecnico Zenari: “Fondamentale curare tutta la filiera. Vi spiego perchè”

by 15 Luglio 2015

Programmazione. Il credo dell’Alba Borgo Roma è racchiuso qui, in un concetto. Il risultato è tangibile: il vivaio giallorosso è uno dei più rigogliosi dell’intera Verona. Un’espansione che desta interesse, specie per le modalità che la caratterizzano. A richiamare l’attenzione è la politica che sta alla base della gestione del vivaio. Una filosofia concreta, applicabile, fatta di un credo direttamente spendibile.

Coltivata talmente bene da innalzare notevolmente il livello dell’offerta, sino a stuzzicare Atalanta e Udinese, pronte a visionare nel breve periodo il lavoro del vivaio borgoromano. Il principio di tutto sta nelle regole, poche, chiare e insindacabili. Regole per tutti: tecnici, giocatori e genitori. La priorità è data all’educazione. Il campo è palestra di vita, più che di tecnica o di tattica. Poi viene il calcio, seguito come si deve da figure di un certo rilievo, ultimo in ordine d’arrivo Alessandro Ridolfi, tecnico che un tempo fece faville a Sona, oggi in collaborazione con l’Hellas Verona.

Il metodo Alba piace, convince. Ce lo presenta il responsabile tecnico Andrea Zenari.

“Dovessi fare un bilancio dopo un anno di lavoro avrei molte motivazioni per dirmi soddisfatto – esordisce – abbiamo aumentato il numero degli iscritti, siamo ormai in 250, nessuno vuole andare via, le categorie regionali e regionali èlite sono state ampiamente mantenute, coi più piccoli il lavoro svolto da Marcella Gozzi è stato esimio. Ha saputo dare delle regole legittimate da tutti, ragazzini e genitori, bisogna darle i giusti meriti. Se si lavora bene coi più piccoli ai tecnici delle categorie più avanzate arrivano ragazzini ben educati.  Il segreto di un buon vivaio è che sia curata tutta la filiera, le falle possono rovinare anni di lavoro”.

Importante, quest’anno, l’ingresso di Ridolfi come collaboratore tecnico.

“Con Alessandro vediamo il calcio allo stesso modo – prosegue Zenari – assieme sviluppiamo un progetto tecnico che cura i dettagli veramente interessante. I ragazzi recepiscono, i frutti ci sono. Al rispetto delle regole teniamo molto, ma si lavora sodo anche sul campo. Già diversi ragazzi del vivaio sono andati in prima squadra, segno che lo sbocco finale c’è”.

Il neo diesse Quaini, salutato con ringraziamenti il predecessore Corradini, virato verso Borgo Venezia, sponda Virtus, sottolinea un importante particolare della politica gestionale dell’Alba.

“Siamo qui perchè alle spalle c’è una società solida che crede nei progetti a lungo termine. L’Alba investe molto nel vivaio. C’è una politica precisa a favore dei ragazzi, un’attenzione che altrove vediamo poco. E’ anche grazie a questo che siamo in grado di sviluppare un lavoro certosino. In prima squadra nessuno prende rimborsi esagerati. Facciamo parte del direttivo anche noi, conosciamo tutti i conti, c’è massima trasparenza”.

Sul calo del livello dei vivai veronesi, Zenari ha un’idea precisa. Ecco la sua ricetta per evitarne il tracollo.

“Concludo ripetendo un concetto già espresso – conclude – il livello dei vivai cala perchè non si cura bene l’intera filiera. Se un ragazzino vive in un’ambiente di Scuola Calcio senza imparare il rispetto delle regole farà sempre più fatica a rispettarle mano a mano che cresce. E così succede per l’apprendimento del gioco del calcio in sè e per sè. Va creata una cultura quando sono piccoli: se il percorso educativo è completo si hanno risultati, altrimenti si fatica il doppio per nulla”.