LA STORIA/ Talismano Saorin, dove va vince sempre

LA STORIA/ Talismano Saorin, dove va vince sempre

by 13 Agosto 2012

 La fine è sempre il suo nuovo inizio. Va così da ormai tre anni. Una storia curiosa quella di Matteo Saorin. Una sorta di Highlander del calcio veronese. Nella sua vita da calciatore ha fatto di tutto. Segnava caterve di gol. Si è messo ad alzare dighe in mediana. La stazza da pretoriano lo ha voluto poi alle spalle di tutti. Piovevano palloni e con i suoi riccioloni ricamati dal tempo andava a prendersi ogni volta nuove responsabilità. ‘Sao’ ha ballato la sua vita al ritmo Virtus. Un periodo lunghissimo. La stagioni del suo mondo. Grandissime soddisfazioni che gli hanno permesso di arrivare ad un soffio dal professionismo con la squadra di Gigi Fresco.

Poi, però, scopri che l’alba è lontana e ti avvii quasi al tuo tramonto.  E qui comincia la nuova storia di Matteo Saorin. “Pensavo di avere dato tutto alla Virtus. Me la sono sempre giocata alla grande. Il gioco, però, è diventato poi quasi professione. Ci siamo trovati a gareggiare nella categoria regina del dilettantismo. In testa avevo chiaro un progetto: lasciare il calcio al momento giusto. Farlo con il sorriso e con i ricordi più dolci della mia lunga avventura nel dilettantismo”.

Cosa c’è di meglio di salutare tutti in serie D. Ciao Virtus, ciao calcio. Ciao a tutti. Sao lascia. E qui comincia la magia. “Mi ero deciso a mollare tutto. Mentalmente stavo staccando la spina. Il destino, però aveva in serbo qualcosa di diverso per me. Inizia tutti due anni fa. Prendo contatto con lo Zevio. Società seria ed ambiziosa. Mi illustra un progetto importante. Ne faccio parte anch’io. E al primo tentativo riusciamo a vincere il campionato di Prima categoria”. Sao diventa quasi un talismano. Arriva e vince al primo colpo. “Tanto che la storia si ripete ancora – spiega il 36 enne difensore veronese – la stagione successiva. Decido di lasciare. Stavolta definitivamente. Ma ancora una volta arriva una chiamata. E’ Alessandro Menini, tecnico del Grezzana, che già a Zevio, in veste di diesse, mi aveva portato in bianconero. In fondo insieme era andata molto bene. Ci riproviamo. E anche qui va benissimo visto che conquistiamo il passaggio dalla Seconda alla Prima categoria”. Due su due, niente da dire. Saorin, quasi per scaramanzia, pensava anche quest’anno di dire addio. C’ha già provato a dire il vero. Ma nei prossimi giorni tornerà a lavorare con il Grezzana. Come poteva lasciare? Il proverbio dice che non c’è due senza tre. E di vincere non si è mai sazi. Sao l’immortale vale come un talismano. Lascia, ci ripensa, torna. E trionfa pure. Scarpe appese al chiodo? Non adesso. Non ancora.