La rubrica sui metodi di allenamento è un successo. Tutti i motivi per seguirla

La rubrica sui metodi di allenamento è un successo. Tutti i motivi per seguirla

by 17 Agosto 2015

La nuova rubrica sui metodi d’allenamento piace. L’idea  è  passata, la curiosità c’è, la disponibilità  al dialogo, per fortuna, pure. E’  un bell’inizio, non c’è che dire. Non siamo soliti citare numeri. Stavolta però ci sono pure loro, oltre ai messaggi e alle mail arrivate. Benissimo, dunque.

Complimenti, richieste, pure qualche critica. Non guastano: la porta  è aperta ad ogni genere di opinione. Dite la vostra, noi siamo qui. Siamo partiti dai piani alti, da Eccellenza e Promozione. Piano piano scenderemo: vanno scoperte le idee di calcio anche  nelle categorie più basse. C’è tensione verso l’alto pure lì, inutile negarlo. Ogni preparazione è un grido d’amore, più forte del caldo che scioglie i muscoli durante le sedute. E’ una partenza, comunque vada, per un mare conosciuto, ma mai abbastanza per aver la certezza di arrivare alla riva giusta.

La ricerca di quella rotta è l’oggetto della nostra indagine. E’ una questione di filosofia: prendiamo il calcio come una forma di sapere e svisceriamola. Cogliamo ciò che rende il pallone ‘un sapere’ e evidenziamone le articolazioni. Anche in chi improvvisa, non c’è mai un’improvvisazione fine a se stessa. Le idee sono moltissime, fanno a cazzotti per stare tutte appollaiate vicine nella medesima argomentazione.

Scoprire perchè il lavoro pensato in settimana è tanto diverso è speleologia spicciola, esercizio interessante e mai banale. Più che cosa si fa, ci interessa sapere il motivo che sta alla base delle scelte, il principio primo che dà loro vita. La preparazione estiva, per farlo, è un gran bel momento. E’ il momento in cui ogni idea è ai suoi albori, quando il tempo è sempre galantuomo e gli errori non pesano troppo. Si giudica la prestazione, non il risultato, si dice. Ecco, cos’è la prestazione? Vorremmo saperlo. L’idea di preparazione risponde all’idea di prestazione? Ecco, le domande chiave sono queste.

Perchè Eccellenza e Seconda Categoria possono essere distantissime, come vicine senza  nemmeno accorgersene? Che tipo di lavoro è universale, quale invece no? E’ un po’ come essere a scuola. C’è uno spunto di riflessione in ogni  momento. Non sempre ciò che parte dalla cattedra piacere, ma è utile, serve ad estendere i limiti della personale conoscenza. Sul luogo in cui vorremo  indirizzarla ci pensiamo noi. Per scegliere, però, bisogna conoscere.

Tocchiamola con mano, questa conoscenza. La tattica esiste? In campo è riproposta in toto o in parte? Perchè? La tecnica è sempre migliorabile? Come? Discutiamo di questo. Domande scontate, direte. Quando il gioco si fa duro, gli schemi saltano, profetizza qualcuno. Vero, ma è questione di prospettive. E’  un messaggio anchela palla che finisce in tribuna: dipende da come lo si legge. C’è chi riesce a vedere il campo come una grande lavagna, dove gli undici scolaretti, al soglio della collettiva interrogazione, mostrano d’aver capito ogni passaggio.

Il nostro è un modo diretto, colloquiale, senza peli sulla lingua, per parlare del lato che più profuma di cuoio ed erba del nostro calcio. Una materia, le vostre interpretazioni. Sarà poi il campo a dire se ci avete visto giusto o meno. Nel frattempo, restate con noi. A settembre garantiamo grandi novità. Avremo bisogno del vostro aiuto, ma ci sarà tempo per parlarne. Un cordiale saluto a tutti, buon lunedì!

Riccardo Perandini

Direttore Editoriale Calcio Dilettante Veronese