LA BEFFA/Calcioscommesse, l’Avesa deferita dalla Procura

LA BEFFA/Calcioscommesse, l’Avesa deferita dalla Procura

by 10 Maggio 2012

 Incredibile, ma vero: Avesa coinvolta nel calciooscomme perchè Federico Cossato, suo tesserato nel 2010, è stato deferito dalla Procura Federale. Tra tanti club professionisti, a sorpresa, pure il club rossoblù. Situazione kafkiana ma reale. Gabriele Recchia, presidente dell’Avesa, è rimasto gelato dalla notizia del deferimento del suo club. E ieri ha affidato ad un comunicato apparso sul sito dell’Avesa i suoi pensieri. Eccone alcuni stralci significativi: “Fra i giocatori tesserati abbiamo l’ onore ed il piacere di avere avuto un noto calciatore che essendo cresciuto dal nostro settore giovanile è stato lanciato nel grande calcio fino ad ottenere grandi successi e grande fama. E’ stato per noi motivo di orgoglio vederlo ritornare, lo scorso anno, segnatamente nel gruppo del Calcio a 5, fra i vecchi amici della Società che lo ha visto nascere. Questo nostro amico ci ha fatto il piacere di presenziare come personalità e grande ex, insieme a tanti altri nomi noti del calcio professionistico, proprio alle cerimonie dei festeggiamenti del nostro storico centenario. Purtroppo le ultime vicende legate al calcio scommesse pare lo abbiano coinvolto.

Per questo il nome dell’Us Avesa HSM ed il mio, in veste di presidente, vengono associati a questa vicenda.

Tuttavia mi sento di poter dichiarare e sostenere a fronte alta, oltre alla trasparenza ed alla correttezza che ha sempre contraddistinto la nostra società sportiva, anche l’ augurio a questo nostro amico ed atleta di una positiva risoluzione circa gli addebiti che lo coinvolgono.  Per noi e per la legge è innocente fino a prova contraria, in odio alle condanne che i vari tam tam di tutti i media tendono a fare. Fra l’altro, il prossimo sabato, avrò l’ onore di rappresentare l’U.S.D. Avesa H.S.M. a Roma, davanti alle massime cariche della FIGC LND, per ritirare una benemerenza sportiva che ci viene riconosciuta per i nostri 100 anni di una onesta ed onorata attività sportiva. Mi chiedo anche però come il Procuratore Federale, o chi del suo entourage, non si sia chiesto cosa poteva c’entrare il nostro nome, sicuramente sconosciuto, a fianco di nomi di società professionistiche ben più note. Possibile che a nessuno sia venuta la voglia di fare almeno una telefonata per capire di chi si stava parlando? Sono perplessità che mi sorgono spontanee e che purtoppo mi fanno capire come a volte, la ‘Giustizia’ , sportiva e non, possa essere molto approssimativa creando non pochi problemi a chi la subisce ingiustamente”.